Attivazione urgente di un tavolo con Agenzia delle Entrate e Inarcassa

Premesso che:

la Corte d’appello di Torino, in una causa civile contro un’altra impresa, ha dato torto alla ME Studio Srl dell’imprenditore torinese Mauro Esposito, confermando il divieto per le società di capitali di ingegneria ed architettura di svolgere attività per soggetti privati. E’ stata dunque ribadita, come già affermato dai giudici di primo grado, la nullità di contratti di progettazione che la ME Studio aveva sottoscritto nel 2006 e l’obbligo di restituire i compensi percepiti; e che i giudici d’appello, così come quelli di primo grado, hanno fatto riferimento ad una legge emanata in epoca fascista, rimasta in vigore fino al 2011 e solo in quella data definitivamente abrogata (senza efficacia retroattiva).

Stando a questa sentenza, le società di ingegneria fino al 2011 non potevano operare per i privati e tutti i contratti stipulati fino a quella data sarebbero viziati da nullità. In verità però l’abrogazione della legge di epoca fascista era avvenuta già nel 1997 con le liberalizzazioni di Bersani ma senza i relativi decreti attuativi.

 Poiché è nota la vicenda dell’architetto Mauro Esposito, amministratore delegato della ME Studio Srl, fatto oggetto di pressioni della criminalità organizzata nella gestione del cantiere relativo a un complesso residenziale nel territorio rivolese, con interessamento della stessa Prefettura di Torino, che ha riconosciuto un contributo una tantum all’imprenditore, e degli inquirenti piemontesi che hanno sentito come testimone lo stesso architetto,

INTERROGA

al Presidente della Giunta Regionale di voler attivare un tavolo urgente con l’Agenzia delle Entrate della Provincia di Torino e l’Istituto Inarcassa per sospendere o dilazionare l’efficacia dei provvedimenti economici a carico della ME Studio Srl, in attesa della conclusione del processo penale ed evitare nel frattempo il fallimento della società che dà lavoro a decine di professionisti.