Sostegno alle reti di videosorveglianza nei piccoli comuni e nelle aree maggiormente colpite dalla microcriminalità come la provincia di Vercelli

Sostegno alle reti di videosorveglianza nei piccoli comuni e nelle aree maggiormente colpite dalla microcriminalità come la provincia di Vercelli

 Il Consiglio regionale del Piemonte, premesso che

  • la sicurezza individuale, sia reale che percepita, è un tema cruciale per definire la qualità della vita del singolo e dell’intera comunità. In tale ambito si collocano le attività di videosorveglianza, strettamente connesse alla vulnerabilità dei territori e alle attuali e imprescindibili esigenze di sicurezza e di tutela dei cittadini e delle istituzioni nei confronti della microcriminalità;
  • in base a quanto riportato dagli organi di informazione nelle scorse settimane, risulterebbe un preoccupante aumento sul territorio piemontese – in particolar modo nella provincia di Vercelli – del numero dei furti e delle rapine nelle abitazioni, specialmente nei piccoli centri urbani;

considerato che

  • il proliferare di atti di microcriminalità meriterebbe un puntuale e costante monitoraggio soprattutto dei territori più a rischio, stante l’evidente disparità in ordine alle differenti possibilità di controllo tra le aree più popolose e antropizzate e quelle a minore densità abitativa;

sottolineato che

  • le aree a minore densità abitativa comprendono realtà locali e comuni che, spesso, non dispongono delle risorse necessarie a dotarsi di quelle infrastrutture di videosorveglianza che certamente consentirebbero un maggiore controllo del territorio;

rilevato che

  • consapevole della centralità di tale problematica, la Regione Piemonte si è dotata di una norma specifica in materia di sicurezza integrata con la legge regionale 10 dicembre 2007, n. 23 la cui finalità è proprio il sostegno alle politiche locali per la sicurezza integrata delle città e del territorio regionale in armonia con i principi costituzionali ed in raccordo con gli interventi istituzionali dello Stato in materia di ordine e sicurezza pubblica.  Le iniziative che la Regione adotta e finanzia in base alla l.r. n. 23/2007 sono mirate a contrastare i fenomeni che generano i sentimenti di insicurezza della popolazione e ad aumentare la sicurezza reale;
  • negli ultimi anni la Regione ha destinato attenzione e risorse economiche alla videosorveglianza sostenendo la crescita del settore: in base ad un censimento effettuato nel 2014 sono infatti oltre 4.800 le videocamere di sicurezza presenti sul territorio regionale e appartenenti agli enti locali;
  • inoltre, nel 2013, il Settore regionale Polizia Locale e Politiche per la sicurezza ha avviato un progetto pilota – unico in Italia – denominato OBSERVO che offre la possibilità di conoscere in modo puntuale la posizione delle videocamere presenti in Piemonte, la raccolta unitaria dei dati da esse forniti e la loro centralizzazione su una piattaforma, in modo da consentirne una facile e al tempo stesso sicura consultazione sia da parte delle Amministrazioni locali che delle forze dell’ordine;

constatato come

  • il capitolo del Bilancio regionale n. 151120 in base al quale sono erogati i contributi per i progetti locali in materia di sicurezza di cui alla l.r. n. 23/2007 e che, negli anni, ha consentito di finanziare anche progetti connessi alla videosorveglianza, ha visto nell’ultimo triennio una drastica diminuzione degli stanziamenti: le previsioni in termini di competenza su tale capitolo sono infatti passate da 1.300.000 euro del 2014 a 60.000 euro nel 2015 e nell’attuale Bilancio di previsione finanziario 2016-2018 sono indicate risorse pari a 60.000 euro solo nel 2016, mentre il 2017 e 2018 sono azzerati;

IMPEGNA la Giunta regionale 

  • a prevedere, in sede di Assestamento al Bilancio di previsione finanziario 2016-2018, risorse adeguate a finanziare gli interventi di cui alla l.r. n. 23/2007 e, in particolare, il potenziamento delle reti di videosorveglianza presenti nei piccoli comuni e nelle realtà del Piemonte a minor densità abitativa e, in base alle statistiche, a maggiore rischio come la provincia di Vercelli.