Diritti e tutela per i lavoratori autonomi colpiti da malattia grave o prolungata

Ordine del giorno di Walter Ottria su “Diritti e tutela per i lavoratori autonomi colpiti da malattia grave o prolungata” Altri firmatari: Allemano, Appiano, Boeti, Corgnati, Ferrentino, Ravetti, Rostagno

Il Consiglio regionale del Piemonte,premesso che

  • il Parlamento Europeo si è recentemente espresso in materia di scarsa protezione sociale per i lavoratori autonomi attraverso la risoluzione del 14 gennaio 2014 intitolata proprio “Protezione sociale per tutti, compresi i lavoratori autonomi”;
  • un numero crescente di lavoratori autonomi a causa della crisi economica (scarso lavoro o lavoro remunerato a livelli molto bassi), in particolare le donne, si trovano al di sotto della soglia della povertà, ma non figurano ufficialmente come disoccupati;
  • i lavoratori autonomi sono storicamente esclusi dagli ammortizzatori sociali applicati invece ai lavoratori dipendenti (cassa integrazione, mobilità) ed ai disoccupati (Naspi, Asdi; Dis-coll);
  • rispetto alla tutela in caso di malattia sussiste un’evidente discriminazione tra i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e quelli autonomi. I primi, infatti, possiedono tutta una serie di garanzie diversificate in caso di malattia (per esempio 180 gg. a stipendio pieno, divieto di licenziamento, possibilità di richiedere part-time, divieto di trasferimento, accesso alla legge 104), mentre i lavoratori autonomi devono continuare a lavorare per vivere e curarsi poiché l’Inps non prevede l’indennità di malattia (per esempio per commercianti o artigiani) oppure prevede, per gli appartenenti alla gestione separata, garanzie irrisorie come i 61 giorni in 1 anno intero, chiaramente insufficienti in caso di patologie serie o prolungate, con diarie giornaliere molto basse;
  • il finanziamento dei sistemi di protezione sociale, soprattutto in periodi di crisi economica, permette di conciliare gli obiettivi sociali ed economici ed, a lungo termine, contribuisce al mantenimento e allo sviluppo dell’economia, deve essere quindi considerato un investimento e non una spesa.

Considerato che

  • il 10 febbraio 2014, è stata lanciata la Petizione “Diritti ed assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano” che ha raccolto ad oggi oltre 80.744 firme;
  • la suddetta petizione è stata lanciata da Daniela Fregosi, lavoratrice autonoma che si è ammalata di cancro al seno, appoggiata da ACTA (Associazione Consulenti Terziario Avanzato), ed è parte di una battaglia, lanciata che sta riscuotendo forti consensi sociali (e non solo tra gli autonomi visto che anche moltissimi lavoratori dipendenti la stanno firmando) e tra i media;
  • la suddetta petizione chiede al Presidente del Consiglio ed al Ministro del Lavoro azioni fattibili e realizzabili quali: diritto ad una indennità di malattia che copra l’intero periodo di inattività, il diritto ad un’indennità di malattia a chi abbia versato all’INPS almeno 3 annualità nel corso della sua intera vita lavorativa, un indennizzo relativo alla malattia uguale a quello stabilito per la degenza ospedaliera quando ci si deve sottoporre a terapie invasive (chemio, radio, etc.), il riconoscimento della copertura pensionistica figurativa per tutto il periodo della malattia, la possibilità di sospendere tutti i pagamenti (INPS, IRPEF), che saranno poi dilazionati e versati a partire dalla piena ripresa lavorativa senza maggiorazioni in termini di more, la possibilità di escludere i lavoratori autonomi ammalati dagli studi di settore;
  • rispetto alla copertura finanziaria delle precedenti richieste, la cassa Inps della gestione separata risulta in attivo e da una ricerca effettuata da ACTA nell’aprile 2014, i versamenti Inps per prestazioni assistenziali (indennità di malattia, indennità di degenza ospedaliera, indennità di maternità), che dovrebbero essere coperti dallo 0,72% dell’aliquota totale (27,72%), non superano il 50% dimostrando come ci siano ampi margini di migliorabilità nella protezione che i lavoratori autonomi possono avere in caso di malattia grave;

Constato che altre amministrazioni locali hanno già presentato ed approvato il presente documento (Comune di Grosseto, Comune di Trento, Comune di Reggio Emilia, Regione Puglia, Regione Toscana) ed altre stanno seguendo il loro esempio;

IMPEGNA la Giunta regionale del Piemonte

  • intervenire presso il Parlamento affinché il Ministero del Lavoro riveda la normativa attuale al fine di tutelare maggiormente i lavoratori autonomi colpiti malattia grave o prolungata;
  • entrare in contatto con le associazioni di categoria (commercianti, artigiani, professionisti) e trasversali come ACTA per raccogliere ulteriori informazioni e concordare azioni congiunte come per esempio campagne di informazione per i lavoratori autonomi (la maggior parte dei quali non è a conoscenza neppure di quei minimi diritti a cui hanno accesso oppure non possiedono tutti gli elementi informativi per valutare correttamente il rischio che corrono in caso di malattia grave);
  • identificare modalità concrete di intervento in supporto dei lavoratori autonomi colpiti da grave malattia.