Aperture notturne dei centri commerciali a seguito della vicenda Shopville Le Gru

Il Consiglio regionale del Piemonte,

premesso che,

  • in tema di liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali, si è assistito, nel corso degli anni, ad un graduale ma continuo percorso di apertura del mercato;
  • è del 1998 la decisione delle 8 giornate all’anno di apertura più tutte le domeniche di dicembre, con facoltà, tuttavia, per i Comuni e le Regioni di aumentarne il numero per i comuni turistici, le città d’arte e i centri città);
  • nel 2011 si ha la liberalizzazione nei centri turistici e nelle città d’arte;
  • nel 2012, infine, il c.d. decreto “Salva Italia” ha previsto la piena liberalizzazione degli orari di apertura per tutti gli esercizi commerciali e le attività di somministrazione di alimenti e bevande ovunque ubicati, in coerenza con la volontà di introdurre maggiore concorrenza nel settore del commercio;
  • è ancora in corso al Senato, dopo essere stato approvato alla Camera a larga maggioranza, l’esame dell’atto n. 1629 “Disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali” che se diventerà legge sancirà l’obbligo di chiusura in 12 giornate festive e religiose (Capodanno, Epifania, 25 aprile, Pasqua, Pasquetta, 1° maggio, 2 giugno, Ferragosto, Ognissanti, Immacolata, Natale e Santo Stefano), con possibilità, tuttavia, di derogare dall’obbligo di chiusura fino a un massimo di sei giorni, individuati liberamente tra quelli indicati previa comunicazione al Comune.

appreso che

  • i vertici aziendali del centro commerciale Shopville Le Gru hanno deciso di prolungare l’orario di apertura fino alle ore 24 in occasione del periodo natalizio, precisamente dal 18 al 23 dicembre 2015, nonché di aprire il centro il giorno 24 già alle 8 di mattina;
  • la decisione ha generato una forte protesta da parte dei tanti dipendenti che ogni giorno lavorano nei negozi di uno dei più grandi centri commerciali d’Italia;
  • il direttore del centro ha voluto offrire rassicurazioni, affermando che l’apertura fino alle ore 24 resterà un unicum, un evento che non si ripeterà in futuro, ciò nonostante i lavoratori de Le Gru rimangono molto preoccupati per quello che ritengono un ulteriore peggioramento delle proprie condizioni di lavoro;
  • uno dei maggiori timori dei lavoratori è che questo nuovo orario possa essere applicato in maniera definitiva nel tempo, timore a loro avviso ben giustificati dal fatto che in passato è successa la stessa cosa con le aperture domenicali, inizialmente ristrette ad una domenica al mese salvo poi diventare la normalità e, peraltro, considerate come giorni feriali;
  • un’organizzazione sindacale ha indetto lo sciopero a Le Gru dal 18 al 23 dicembre dalle ore 22 a fine turno per i dipendenti di tutti i settori e di tutte le aziende operanti all’interno del centro commerciale, compresi i servizi di vigilanza e di pulizia;

appreso peraltro che

  • nei giorni scorsi è stata votata all’unanimità dal Consiglio della Città Metropolitana di Torino una mozione di richiesta di attivazione di un apposito Tavolo metropolitano relativo alle giornate e agli orari di apertura dei centri commerciali e shopville allo scopo di limitare aperture e orari “contemperando le ragioni connesse allo sviluppo economico con la tutela dei diritti dei lavoratori”;
  • l’apertura notturna, anche se limitata nel tempo e a maggior ragione poiché avviene in un periodo così particolare dell’anno, determini un costo sociale molto alto per gli operatori che vi lavorano e per le loro famiglie, riducendo ulteriormente la possibilità di conciliare tempi di vita e di lavoro;
  • l’apertura notturna possa, peraltro, determinare dei rischi per la salute e la sicurezza non solo dei lavoratori ma anche degli utenti del centro;

IMPEGNA la Giunta regionale,

–          per quanto di propria competenza, a definire con le associazioni di categoria un percorso di compatibilità tra tempi di vita e di lavoro a favore degli operatori del settore con il coinvolgimento delle Istituzioni locali.

Torino, 21 dicembre 2015

Primo firmatario                    Antonino BOETI