Sostegno ai produttori di latte, alla qualità e al benessere degli animali

– Il Consiglio regionale ha approvato questa mattina una mozione presentata dal gruppo regionale Pd, primo firmatario il vicepresidente Elvio Rostagno, a sostegno degli allevatori produttori di latte, che stanno affrontando una grave crisi legata al peggioramento delle condizioni di mercato rispetto agli anni passati.

A gennaio 2014 in Piemonte il prezzo medio del latte alla stalla era di 39 centesimi al litro, esclusi i premi qualità. Nel 2015 è sceso a 34 – 35 centesimi al litro, compresi i premi qualità, per arrivare in alcuni casi anche a meno di 30 centesimi al litro.

In pratica un litro di latte alla stalla vale oggi meno di 700 lire, stesso prezzo del 1997, ma allora il prezzo al consumo era di 2.000 lire al litro, mentre ora supera le 3.000. Il costo della materia prima incide sempre meno: allora pesava per il 35 per cento sul prezzo finale, mentre adesso incide per il 20 per cento. Di conseguenza gli allevatori hanno perso margini di guadagno e oggi rischiano di produrre sottocosto.

La crisi del settore ha fatto sì che in Italia si perdessero in 12 anni circa 31mila stalle, di cui 6mila solo negli ultimi 5 anni: <A ciò va aggiunto che i costi di produzione in Italia sono più alti rispetto al resto d’Europa – spiega il consigliere Rostagno – con conseguente perdita di competitività per i nostri allevatori. Inoltre il sistema di remunerazione degli allevatori piemontesi è penalizzante rispetto ad altre regioni limitrofe come la Lombardia e si basa su un meccanismo “a fasce”, che remunera maggiormente chi munge di più. Il che significa mettere le piccole aziende in condizioni di svantaggio>.

<Nella mozione votata oggi in Aula chiediamo alla Regione di promuovere un Tavolo con il coinvolgimento dei sindacati dei produttori di latte e i rappresentanti dell’industria agroalimentare – spiega Rostagno – e di individuare nei nuovi bandi del PSR 2014-2020 politiche che incentivino i processi di filiera agroalimentare e il miglioramento della qualità del latte, anche attraverso il sostegno al benessere animale, garantito dal veterinario aziendale, in modo da determinare una plusvalenza economica>.

<Inoltre abbiamo chiesto alla Giunta di attivarsi presso il Parlamento e il Governo affinché l’Italia mantenga la posizione nei confronti dell’UE sul non utilizzo della polvere di latte per la produzione di formaggi e yogurt – conclude Rostagno – e completi il percorso per l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta, già ottenuta per il latte fresco, anche per UHT e derivati del latte>.

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