Nuova cava in Valledora sul territorio del Comune di Cavaglià

Interrogazione di Vittorio Barazzotto sull’autorizzazione ad una nuova cava in Valledora sul territorio del Comune di Cavaglià 

Premesso che 

  • l’ambito territoriale denominato “Valledora”, geograficamente compreso al confine tra le province di Vercelli e Biella, comprendente i Comuni di Alice Castello, Borgo d’Ale, Cavaglià, Santhià e Tronzano, presenta un quadro piuttosto complesso in quanto caratterizzato da alcune criticità legate alla esistenza di numerose cave e discariche;

considerato che

  • le criticità di tale area geografica del Piemonte sono state acuite dalla recente decisione della provincia di Biella di concedere la compatibilità ambientale ventennale ad una nuova cava sul territorio del Comune di Cavaglià, in provincia di Biella, per uno scavo totale di 4 milioni di metri cubi in una zona attualmente dedicata alle coltivazioni agricole;
  • l’autorizzazione della provincia di Biella giunge dopo analoga compatibilità ambientale concessa per un rinnovo relativo ad un altro sito vicino, comprendente un ampliamento che porterà la capacità di scavo a 1,5 milioni di metri cubi;

sottolineato  che

  • le decisioni assunte dalla Provincia evidentemente sembrano non aver tenuto conto delle gravi condizioni ambientali di un’area gravata da pesante inquinamento sia atmosferico, a causa delle polveri di cava, sia delle acque essendo stata rilevata la presenza di percolato rilasciato in falda da una discarica;
  • inoltre lo stesso Rapporto preliminare per la pianificazione dell’attività estrattiva per l’area della Valledora redatto dalla Regione riconosce come la gestione delle cave sul territorio in questione sia “poco coordinata e priva di una programmazione unitaria e, per questo, potenzialmente impattante, oltre che sul contesto circoscritto all’ambito delle cave, anche sul più ampio sistema territoriale di riferimento, caratterizzato da un più complesso quadro di componenti territoriali anche di pregio ed emergenze ambientali naturalistiche”;

constatato  che

  • il progetto per una nuova cava nel comune di Cavaglià è particolarmente impattante poiché prevede l’estirpazione di un bosco per poter procedere agli scavi;
  • risulta incomprensibile come tale autorizzazione possa essere stata concessa in un’area in cui lo stesso Piano territoriale della Provincia prevede, dal 2010, la necessità di procedere ad una riqualificazione;

rilevato che

  • spetta alla Regione Piemonte, ai sensi della legge regionale 22 novembre 1978, n. 69, nell’ambito delle proprie competenze, la programmazione dell’attività di cava, effettuata mediante il Documento di Programmazione delle attività estrattive (DPAE);

INTERROGA l’Assessore competente per sapere

  • se non ritenga opportuno prevedere, nell’ambito delle proprie competenze in materia di programmazione delle attività di cava, l’istituzione di un Tavolo di concertazione con gli Enti provinciali e locali territorialmente coinvolti, al fine di concordare gli interventi più adatti a salvaguardare il territorio della Valledora.