Situazione della soluzione transattiva riguardante l’Acna e la Valle Bormida.

Interrogazione di Valter Ottria sulla situazione della soluzione transattiva riguardante l’Acna e la Valle Bormida. 

Premesso che 

  • allo stato attuale, tra i siti inseriti nell’anagrafe italiana delle aree contaminate e compromesse dal punto di vista ambientale, cinque sono quelli piemontesi di interesse nazionale: Acna Valle Bormida (oltre al Savonese, interessa le province di Alessandria, Asti e Cuneo), Serravalle Scrivia (Al) con l’Ecolibarna, Casale Monferrato (Al) e Balangero (To) con l’amianto e Pieve Vergonte (Vb) con lo storico stabilimento chimico;
  • la Regione Piemonte, nell’ambito dell’iniziativa proposta dal Ministero dell’Ambiente per giungere ad una soluzione transattiva della causa pendente davanti al Tribunale civile di Genova nei confronti della Syndial Spa., ha individuato, in linea con gli orientamenti dell’Unione Europea sul danno ambientale, le misure di riparazione complementari e compensative del danno ambientale causato dall’Acna di Cengio;
  • tale orientamento è stata ribadito durante la Commissione congiunta II e V del 9 ottobre scorso, incentrata sul tema delle bonifiche ambientali in Piemonte;
  • l’assessore Valmaggia ha dichiarato ai sindaci dei paesi interessati, e agli allora presidenti delle Province di Alessandria, Cuneo e Asti, convocati lo scorso 19 luglio a Cortemilia (Cn) per un incontro informativo sul lavoro svolto fino ad allora dalla Regione, che ha aderito alla proposta del Ministero, fornendogli il supporto tecnico per l’individuazione delle misure di risarcimento;
  • la richiesta unanime che è emersa in tutti gli incontri organizzati è che il risarcimento della Valle Bormida non sia una simbolica somma di denaro per portare a termine una vertenza giudiziaria, bensì un significativo contributo per la realizzazione di opere concrete che costituiscano un ristoro per le comunità colpite dal danno ambientale, attraverso un meccanismo di investimenti che possa dare sollievo a un territorio che ha subito un impoverimento economico e uno spopolamento demografico;
  • la Regione ha offerto il proprio contributo alla definizione delle opere da realizzare attraverso un attento ascolto e confronto con le istanze e le naturali aspettative del territorio, arrivando a definire un programma di interventi che la Syndial Spa dovrebbe promuovere, diviso in cinque filoni: miglioramento quali-quantitativo della risorsa idrica e dell’ecosistema fluviale; messa in sicurezza del territorio; creazione di condizioni favorevoli per l’attività delle aziende agricole; misure per lo sviluppo locale della valle (prodotti tipici, turismo, banda larga, filiera bosco-energia); ricostruzione dell’immagine della valle.

considerato che

  • dall’autunno 2013 è attivo il Tavolo nazionale per la definizione del danno ambientale Acna/Valle Bormida voluto dal Ministero dell’Ambiente per giungere ad una soluzione transattiva della causa pendente avanti il Tribunale civile di Genova nei confronti di Syndial S.p.A. per il risarcimento del danno ambientale cagionato dall’ACNA di Cengio;
  • tale tavolo ha lavorato per molti mesi impegnando i tecnici non solo del Ministero ma soprattutto quelli delle Regioni Piemonte e Liguria, di ISPRA e di Syndial in coerenza con l’orientamento delle direttive comunitarie sulla riparazione del danno ambientale, per cui il risarcimento deve essere incentrato sulle misure di riparazione complementari e compensative che devono rappresentare un vero ristoro al nocumento subito dalla Valle;
  • nel rispetto dei ruoli esercitati dalle Amministrazioni statali, effettivi e competenti attori del processo ai quali spetta il potere di definire gli aspetti – anche giuridici – oggetto della transazione, la Regione Piemonte ha contribuito ai lavori del Tavolo portando una propria proposta tecnica che si sostanzia in un pacchetto di interventi che costituiscono un insieme organico e strutturato, utile a portare sul territorio effettivi benefici, durevoli nel tempo e con una reale prospettiva di sviluppo sia in termini ambientali sia in termini economici;
  • in data 4 febbraio 2014 le parti interessate dal percorso transattivo si sono incontrate presso la sede di Finpiemonte in Torino per discutere e valutare congiuntamente i documenti e le proposte di Misure di riparazione elaborate rispettivamente da Regione Liguria e Regione Piemonte;
  • un ulteriore approfondimento, sulle proposte piemontesi, è stato effettuato in un incontro, tenutosi il giorno 21 febbraio 2014, con ISPRA, indicato dal Ministero dell’Ambiente come proprio supporto al tavolo di discussione tecnica;
  • in merito ai contenuti del Documento denominato “Tavolo Nazionale per la definizione del risarcimento del danno ambientale Acna/Valle Bormida – Contributo della Regione Piemonte”, le parti hanno convenuto sulla necessità di apportare alcune integrazioni e approfondimenti al fine di chiarire e meglio specificare parti del lavoro;

sottolineato  che

  • come si legge da alcuni media, la proposta di riparazione per il danno ambientale causato dall’Acna formulata dalla Regione e che dovrebbe essere alla base della transazione con Syndial non convince i Comuni della Valle Bormida cuneese, della Valle Uzzone e dell’alta Valle Belbo, i quali l’hanno bocciata attraverso delibere di Giunta;
  • in particolare, i sindaci contestano il criterio di attribuzione delle risorse, che non fa differenza tra i vari tratti della vallata e, partendo dalla suddivisione della Valle in tre aree – primaria (da Cengio a Perletto), secondaria (tratto astigiano) e terziaria (tratto alessandrino), – ribadiscono che l’area primaria, comprendente 16 Comuni avrebbe diritto a maggiori attenzioni;
  • le delibere delle Giunte comunali fin qui approvate denunciano che «il documento della Regione analizza il danno con riferimento a un territorio di 51 Comuni, fino ad Alessandria, senza far emergere l’innegabile differenza del danno subito dalle diverse aree»; inoltre «l’esame del documento della Regione ha permesso di evidenziarne le criticità e ha fatto maturare nell’area la non condivisione della proposta»;

sottolineato altresì che

  • le amministrazioni chiedono l’annullamento della proposta regionale per la definizione del risarcimento e una partecipazione diretta alla composizione del piano di interventi;
  • i Comuni chiedono certezze alla Regione riguardo ai tempi di pagamento del Fondo destinato a far fronte all’emergenza per poter programmare in modo efficace le loro politiche in ambito fiscale in riferimento ai privati e alle aziende colpite;

INTERROGA l’Assessore competente per sapere

  • a che punto è l’iter per giungere ad una soluzione transattiva della causa pendente davanti al Tribunale civile di Genova nei confronti della Syndial Spa.