Bonus Piemonte: sull’accesso ai fondi l’ennesimo annuncio ad effetto

Per ottenere il contributo previsto dal Bonus Piemonte sarà sufficiente una mail!” dichiarava il Presidente Cirio lo scorso 2 maggio in diretta streaming. “Noi vi mandiamo una pec, voi ci mandate l’iban e arriverà il bonifico”. Più o meno… possiamo dire oggi, che sono state rese note le modalità di accesso al bonus piemonte. Ancora una volta il Presidente Cirio e la sua Giunta sono caduti nel tranello dell’annuncio facile.

Come funziona davvero? La Regione invia la pec, ma la risposta da parte di chi deve ricevere il contributo è un po’ più complessa, in quanto occorre avere le credenziali SPID o CIE o, ancora, un certificato digitale per entrare nella procedura dove, oltre all’IBAN, sarà necessario inserire diversi altri dati. Nulla di insormontabile, ma un po’ diverso da quanto annunciato. Immagino che anche in Giunta sapessero che la Pubblica Amministrazione ha bisogno di identificare con certezza chi è il soggetto che chiede il contributo e che si sono delle regole da rispettare, ma ancora una volta ha preso il sopravvento la dinamica della dichiarazione ad effetto che genera grandi aspettative… regolarmente deluse. Continuo a credere che in un momento delicato e complesso come quello che stiamo vivendo sia necessario un atteggiamento responsabile, scevro da toni propagandistici. 

Per fortuna pare (in attesa di conferma) che la procedura possa essere eseguita anche tramite delega e quindi saranno associazioni di categoria e commercialisti a farsi carico del lavoro per migliaia di esercenti. 

I beneficiari devono anche fare attenzione a come impiegano il denaro ricevuto. Nella Pec inviata dalla Regione, infatti, c’è scritto: «Potrai usarle per “l’adeguamento dei tuoi locali, l’acquisto di materiali e attrezzature o per le spese accessorie imposte anche dalle nuove esigenze e misure igienico sanitarie” come previsto dalla nuova legge regionale n.12 del 15 maggio 2020, che abbiamo predisposto per questa emergenza».