Risorse per la bonifica e smaltimento dell’amianto

Individuare, nell’ambito della nuova programmazione dei fondi PAR FSC, risorse finalizzate a finanziare gli interventi di bonifica e smaltimento dell’amianto 

Il Consiglio regionale del Piemonte,  premesso che

  • l’amianto è stato utilizzato in Italia, in particolare fino agli anni ‘80, per molti interventi nel settore dell’edilizia, principalmente nelle tubazioni di scarico, nelle soffitte o cantine, canne fumarie, cappe delle cucine, lastre ondulate o tegole utilizzate prettamente per tettoie, garage, capanne, tetti. In maniera più rara un’altro utilizzo veniva fatto con lastre poste dietro i caloriferi;
  • la definitiva messa al bando di tale materiale è avvenuta con la legge 27 marzo 1992, n. 57 che ha stabilito la cessazione del suo impiego a causa della pericolosità per la salute pubblica dovuta alla natura fibrosa. Infatti, anche se a bassissime concentrazioni, la fibra d’amianto può provocare patologie prevalentemente dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare, mesotelioma);

considerato che

  • la Regione Piemonte è intervenuta a livello normativo con la legge regionale 14 ottobre 2008, n. 30 che, nell’ambito delle competenze ad essa attribuite, prevede l’adozione degli strumenti necessari per la tutela della salute e il risanamento dell’ambiente dettando disposizioni in ordine alla bonifica e allo smaltimento dell’amianto, promuovendo la sorveglianza relativa al rischio amianto e il sostegno alle persone affette da una malattia ricollegabile all’esposizione a tale materiale;
  • in attuazione dell’articolo 3 della citata l.r. n. 30/2008 è stato approvato con Deliberazione del Consiglio regionale n. 124-7279 del 1 marzo 2016 il nuovo Piano di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto per gli anni 2016-2020;

rilevato che

  • la mappatura della presenza di amianto di origine antropica in corso di realizzazione da parte di Arpa Piemonte, che – come stabilito dal Decreto Ministeriale 18 marzo 2003, n. 101 (Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto) – riguarda gli edifici pubblici o privati, gli impianti industriali attivi o dismessi, nonché ogni altra presenza di tale materiale derivante da attività antropica valuta, per l’intero territorio piemontese, una presenza di coperture in cemento-amianto variabile tra i 50 e i 70 milioni di metri quadrati, che si tradurrebbe in una stima di costi di bonifica dell’ordine di grandezza delle centinaia di milioni di euro;
  • i fondi necessari per la bonifica sono, pertanto, di entità tale da richiedere il reperimento di risorse ulteriori rispetto ai canali ordinari di finanziamento, individuabili, oltre che nella stessa l.r. n. 30/2008, principalmente nella legge 9 dicembre 1998, n. 426 (“Nuovi interventi in campo ambientale”), nel Decreto Ministeriale 18 settembre 2001, n. 468 (“Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale”) e nel citato D.M. n. 101/2003;

ricordato che

  • in base all’articolo 61 della Legge 27 dicembre 2002 n. 289 (Finanziaria 2003) è stato istituito il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC), già Fondo per le Aree Sottoutilizzate, che costituisce lo strumento generale di governo della politica regionale nazionale per la realizzazione di interventi nelle aree sottoutilizzate. Tale Fondo è utilizzato, tramite il Programma attuativo regionale (PAR FSC) per finalità di riequilibrio economico e sociale, nonché per investimenti pubblici e incentivi, dando in tal modo attuazione al comma 5 dell’articolo 119 della Costituzione;

sottolineato che

  • nel Documento Unico di Programmazione, principale riferimento programmatico del PAR FSC strutturato per Assi e Linee di Azione, è indicata tra le priorità connesse alla sostenibilità ambientale, all’efficienza energetica e allo sviluppo di fonti rinnovabili la bonifica dei siti degradati e dismessi. Pertanto un’importante punto di riferimento per quanto riguarda le risorse da destinare alle bonifiche, almeno per ciò che concerne i siti degradati e dismessi, è costituito proprio dai fondi basati sul PAR FSC;
  • la necessità di individuare nuove risorse per le attività di bonifica è stata peraltro recepita dal Consiglio regionale con l’approvazione all’unanimità, lo scorso 1 marzo, di un Ordine del giorno collegato al citato Piano regionale amianto che ha impegnato la Giunta a reperire sia  fondi regionali a finanziamento della l.r. n. 30/2008, sia fondi statali in modo da incrementare la bonifica degli edifici pubblici e privati e degli impianti industriali, soprattutto quelli dismessi;

IMPEGNA la Giunta regionale

 a individuare, nell’ambito della nuova programmazione dei fondi PAR FSC, risorse finalizzate a finanziare la bonifica e smaltimento dell’amianto consentendo la pianificazione e realizzazione di nuovi interventi sul territorio regionale.