Creazione di una rete virtuosa di soggetti formati all’uso del defibrillatore e mappatura apparecchi DAE sul territorio regionale

Il Consiglio regionale del Piemonte, premesso che

  • ogni anno in Italia circa 60 mila persone perdono la vita per arresto cardio-circolatorio. Il 70% di questi arresti avvengono in presenza di testimoni, ma solo nel 15% dei casi si ha un intervento diretto delle persone presenti attraverso la rianimazione cardio-polmonare o l’uso del defibrillatore (DAE);
  • la rianimazione cardio-polmonare unita all’uso di un DAE nei primi minuti seguenti all’arresto cardiocircolatorio aumenta le probabilità di sopravvivenza del 60%; in particolare l’utilizzo di un defibrillatore nei primi 5/6 minuti dopo l’arresto cardiaco può evitare, oltre la morte, danni irreversibili al cervello;

considerato che

  • il D.M. 18 marzo 2011 riconosce che la fibrillazione ventricolare è causa rilevante di decessi sull’intero territorio nazionale e che la defibrillazione precoce rappresenta il sistema più efficace per garantire le maggiori percentuali di sopravvivenza; rileva inoltre l’opportunità di diffondere in modo capillare l’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni sul territorio nazionale anche a personale non sanitario, opportunamente formato, nella convinzione che l’utilizzo di tale apparecchiatura possa prevenire o quanto meno ridurre il numero di morti per arresto cardiocircolatorio;
  • con DGR 49-2905 del 14 novembre 2011 la Giunta Regionale ha approvato il Programma Regionale per la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni, in applicazione a quanto previsto dal sopramenzionato D.M. 18 marzo 2011
  • il D.M. 24 aprile 2013 “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita” dice che – “tutti i soggetti che sono tenuti o che intendono dotarsi di DAE devono   darne   comunicazione   alla    Centrale Operativa 118 territorialmente competente, indicando il numero di apparecchi, la specifica del tipo di apparecchio,  la  loro  dislocazione,  l’elenco degli esecutori in possesso del relativo attestato. Ciò al  fine  di rendere più efficace ed efficiente il  suo  utilizzo  o  addirittura disponibile la sua localizzazione mediante mappe interattive”;
  • vi sono in Italia altri esempi virtuosi che hanno implementato delle efficaci linee guida che trattano la centralizzazione dell’ubicazione degli apparecchi DAE e la creazione di una rete di soggetti formati, come la Regione Lombardia nella deliberazione di Giunta IX/4717 “Linee guida regionale sull’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici esterni e sull’attivazione dei progetti di defibrillazione semi-automatica sul territorio lombardo”;

sottolineato che

  • la legge nazionale n. 120 del 3 aprile 2001, Art. 1 sostiene che: “È consentito l’uso del defibrillatore semi-automatico in sede extra-ospedaliera anche al personale non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare”;
  • l’accordo Stato-Regioni 27 febbraio 2003, Art. 2, comma b1 sostiene che: “(…) L’operatore che somministra lo shock con il defibrillatore semiautomatico è responsabile, non della corretta indicazione di somministrazione dello shock che è determinato dall’apparecchio, ma dell’esecuzione di questa manovra in condizioni di sicurezza per lo stesso e per tutte le persone presenti intorno al paziente”;
  • la legge n. 69 del 15 marzo 2004, Art. 1, comma 1 che sostituisce il precedente comma 1 della Legge 120 del 03.04.2001 sostiene che: “È consentito l’uso del defibrillatore semi-automatico in sede intra ed extraospedaliera anche al personale non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare”;
  • con DGR 32-4611 del 24 settembre 2012 la Giunta Regionale ha individuato i requisiti, le procedure e i termini per l’accreditamento dei Centri di formazione abilitati allo svolgimento dei “corsi di rianimazione cardiopolmonare adulto e pediatrico e utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno” per il rilascio della autorizzazione all’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero;
  • La Regione Piemonte ha istituito un proprio registro delle persone formate all’uso del defibrillatore a partire dal 6 giugno 2013, che ad oggi conta ben 505 elementi;

constatato che

  • La Regione Piemonte negli ultimi anni ha proceduto all’acquisto di circa 300 apparecchi DAE che sono stati distribuiti sul territorio;
  • Un gran numero di associazioni di volontariato, enti, scuole, società sportive stanno portando avanti l’acquisto e l’installazione di defibrillatori nei luoghi deputati alle proprie attività;

rilevato che

  • Il sistema del 118 non ha a disposizione la mappatura completa dei luoghi in cui gli apparecchi DAE sono stati posizionati, in quanto la comunicazione della loro ubicazione è lasciata alla volontà dell’ente che decide di installarlo, situazione che in molti casi preclude un loro uso tempestivo in caso di emergenza;
  • Il 118, pur avendo a disposizione un elenco generale delle persone formate all’utilizzo del defibrillatore, non è in possesso di un sistema per avvertire tempestivamente tali soccorritori non appartenenti al circuito del Sistema Sanitario, precludendo un loro eventuale intervento in caso di emergenza.

IMPEGNA la Giunta regionale del Piemonte

  • a predisporre un sistema integrato che attraverso le moderne applicazioni consenta di completare la mappatura dei defibrillatori presenti e funzionanti sul territorio regionale e istituisca un registro regionale del personale formato all’uso del defibrillatore immediatamente reperibile in caso di emergenza nelle vicinanze di ciascun apparecchio, nello spirito delle nuove linee guida emanate in materia di soccorso e emergenza.