Nuovo bando per l’attività di gestione, promozione e valorizzazione della Venaria Reale

Il Consiglio regionale del Piemonte,

premesso che

  • la Reggia di Venaria è una delle Residenze Sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997;
  • si tratta di un complesso monumentale eccezionale, dotato di un valore storico, culturale ed artistico straordinario, tornato ad essere simbolo di modernità e cultura dopo due secoli di abbandono e circa dieci anni di restauro (è stato considerato il più grande cantiere d’Europa nel campo dei beni culturali). La sua inaugurazione, avvenuta nell’ottobre del 2007, è stata la tappa finale del progetto di recupero della Venaria Reale promosso dall’Unione Europea e curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Piemonte;
  • la Venaria Reale ha, negli ultimi anni, sviluppato pienamente la propria vocazione di grande polo culturale e rientra, oggi, tra i siti italiani più visitati. Si tratta di un “progetto culturale permanente” che si propone come luogo di svago culturale in grado di offrire al grande pubblico italiano e internazionale i piaceri di arte, storia e architettura in un contesto paesaggistico straordinario;
  • l’edificio monumentale di ben 80 mila metri quadrati  di superficie vanta, infatti, alcune delle più alte espressioni del barocco universale: l’incantevole scenario del Salone di Diana, la solennità della Galleria Grande e della Cappella di Sant’Uberto con l’immenso complesso delle Scuderie, il celebre Bucintoro e la spettacolare Fontana del Cervo rappresentano la cornice ideale del Teatro di Storia e Magnificenza, il percorso espositivo dedicato ai Savoia che accompagna il visitatore lungo quasi 2 mila metri, tra piano interrato e piano nobile della Reggia. Vista dall’alto la Reggia, con i suoi giardini, disegna intorno a sé uno spazio di 950 mila metri quadrati  di architetture e parchi indivisi e costituisce il perno dal quale si articolano i grandi complessi espositivi delle Scuderie Juvarriane e delle Sale delle Arti, il Centro di Conservazione e Restauro (il terzo in Italia), il Centro storico cittadino, il Borgo Castello e la Cascina Rubbianetta (oggi sede del Centro Internazionale del Cavallo) in un orizzonte di boschi e castelli che si perde, a sua volta, negli oltre 6 mila ettari di verde del vicino Parco La Mandria;

premesso, altresì, che

  • l’attività di gestione, promozione e valorizzazione della Venaria Reale è svolta, dall’anno 2008, dal Consorzio di Valorizzazione Culturale “La Venaria Reale”, costituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Venaria Reale, dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura. Si tratta di un soggetto giuridico nuovo nel mondo dei beni culturali che trae fondamento dalle disposizioni degli articoli 112 e 115 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”;
  • il suddetto Consorzio persegue, principalmente, le seguenti finalità statutarie: la predisposizione del piano strategico di sviluppo culturale del complesso di Venaria Reale e del Borgo Castello della Mandria, nonché delle relative pertinenze; la promozione del turismo culturale in ambito piemontese e lo sviluppo della comunicazione inerente la valorizzazione anche della altre residenze reali, assicurandone il coordinamento; l’organizzazione di mostre, eventi culturali, convegni, spettacoli, manifestazioni, attività didattiche e divulgative, anche in collaborazione con enti ed istituzioni nazionali e internazionali; infine, la progettazione, realizzazione e gestione dei servizi di assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico;

 

considerato che

  • a fine aprile 2016 è terminato l’appalto, durato quattro anni, per i servizi di custodia, biglietteria e accoglienza della Reggia di Venaria. Tale appalto, a seguito di un accordo sindacale, aveva il contratto di Federcultura, contratto che indicava, nell’assestamento di variante, un numero complessivo di ore pari a 109.850;
  • nella sua comunicazione in Consiglio regionale nella seduta del 5 aprile 2016, l’Assessore regionale alla Cultura ha voluto chiarire alcuni termini della questione riguardante la nuova gara di servizi del Consorzio “La Venaria Reale”;
  • si tratta di una procedura di gara aperta (Bando di gara n. 2/2016) per l’affidamento di un contratto misto di appalto e concessione avente ad oggetto i seguenti servizi di gestione della Reggia di Venaria: nell’appalto sono previste le attività di sorveglianza e custodia degli spazi, accoglienza e assistenza al pubblico, nonché biglietteria; la parte in concessione prevede, invece, che la società organizzi in autonomia il personale dedicato ai servizi di guida e assistenza didattica, laboratori, audio-guide e applicativi digitali, call center e prenotazioni. Le ore per i servizi in appalto ammonterebbero ad un totale minimo di 76 mila ore a base d’asta, aumentabili dai partecipanti in sede di offerta di gara; quelle necessarie per i servizi in concessione si ritiene possano corrispondere ad un totale che va da 12 a 15 mila ore che, sommate alle prime, genererebbero un totale di 90-95 mila ore, senza considerare possibili proposte in aumento e senza considerare, inoltre, che anche la parte in concessione potrebbe essere ulteriormente incrementata;
  • nell’offerta economica, poi, allo scopo di tutelare i lavoratori, è stato inserito il criterio premiante per la società che indichi la maggior paga oraria per i dipendenti, non potendosi indicare il tipo di contratto da applicare, nonostante le richieste in questo senso delle organizzazioni sindacali. Tale criterio, oltre alle clausole di salvaguardia previste dalla legge, è stato voluto dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio a seguito dell’impossibilità, dovuta ad un mutamento normativo, di indicare già in sede di gara il contratto da applicarsi;
  • infine, sempre con riguardo ai lavoratori, è stato anche chiarito che i licenziamenti collettivi avviati dall’azienda che ha gestito fino ad ora i servizi del Consorzio Venaria Reale sarebbero “un atto dovuto proprio perché è già previsto il passaggio a chi vincerà le gare”;
  • permangono, tuttavia, forti perplessità da parte delle organizzazioni sindacali, che nei giorni passati hanno messo in campo significative azioni di mobilitazione e protesta, specie in merito all’interpretazione della c.d. clausola sociale, che prevede “primariamente” la ricollocazione dei lavoratori attivi;

ricordato che

  • la valorizzazione del sistema delle Residenze Reali Sabaude, di cui la Venaria Reale fa parte, anzi, a dire il vero, ne è il fulcro e motore, costituisce un obiettivo prioritario per la Regione Piemonte, che, ai sensi dell’articolo 7 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1, “valorizza le proprie radici storiche, culturali, artistiche e linguistiche” e “coopera con lo Stato, nei limiti e con le modalità previste dalla legge statale, alla tutela dei beni culturali”;

ritenuto che

  • tale valorizzazione possa passare soltanto attraverso la garanzia dei servizi offerti – seppure in un’ottica di “efficientamento” – e la salvaguardia dei livelli occupazionali e reddituali del personale impiegato presso la Reggia di Venaria dal precedente appaltatore;

preso atto che

  • il 10 giugno 2016 è stato siglato il protocollo di intesa “Linee guida in materia di appalti pubblici e concessioni di lavori, forniture e servizi” tra Regione Piemonte e CGIL, CISL e UIL Piemonte con il quale si stabilisce che, per quanto riguarda gli appalti e concessioni regionali, oltre a criteri più stringenti in materia di clausola sociale, dovrà essere applicato il contratto collettivo nazionale e territoriale di miglior favore in vigore per il settore in cui si eseguono le prestazioni di lavoro stipulato dalle associazioni dalle associazioni dei datori e dei prestatori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto o della concessione svolta dall’impresa anche in maniera prevalente;

 

IMPEGNA

la Giunta regionale, attraverso il proprio rappresentante nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio La Venaria Reale

  • a garantire, attraverso una rigida interpretazione della c.d. clausola di salvaguardia, il riassorbimento della maggior parte possibile di personale con soluzione di continuità, ma con il medesimo contratto (tempo indeterminato), senza periodo di prova, e con il mantenimento dell’anzianità di servizio eventualmente maturata;
  • a prevedere che sia il concessionario in caso di crescita, sia altre imprese aggiudicatarie di concessioni o appalti presso il Consorzio o servizi similari, si impegnino ad assumere gli eventuali esuberi che si dovessero generare dalla contrazione del servizio in appalto.