Mappatura dei siti, bonifica e sostegno alla ricerca

Domenico Ravetti: “Martedì 1 marzo è stato il giorno dell’approvazione in Consiglio Regionale del Piemonte del Piano Regionale Amianto 2016/2020 che ha come riferimento la L.R. 30/2008.

Il Piano ha tenuto conto delle indicazioni del Comitato Strategico convocato in IV Commissione Sanità in seduta congiunta con la V Commissione ambiente: tale Comitato Strategico è composto dall’assessorato alla Sanità, dall’assessorato all’Ambiente, dal sindaco di Casale Monferrato, dalla Direzione dell’ASL AL, dall’Arpa, da CGIL CISL UIL, dall’Associazione Familiari e Vittime Amianto di Casale Monferrato dal Comitato Vertenza Amianto di Mondovì, dall’Associazione Italiana Esposti Amianto Piemonte.

Nella sostanza gli obiettivi principali continuano ad essere perseguiti con determinazione nella mappatura sia delle aree naturali con presenza di amianto che delle strutture pubbliche o private con presenza di amianto di origine antropica. Entro il 2025 è prevista la rimozione e lo smaltimento della quasi totalità dei manufatti contenenti amianto anche incentivando e qualificando le bonifiche mediante il servizio di raccolta e smaltimento con soggetti abilitati. Di rilevanza primaria la bonifica dei siti di interesse Nazionale come l’ex Miniera di Amianto di Balangero e Corio o come il sito dei 48 Comuni del Monferrato per una superficie di 738,5 kmq in particolare di Casale Monferrato e l’ex fabbrica Eternit di cui conosciamo molto bene gli effetti sulla salute della popolazione, in particolare conosciamo i numeri della tragedia del mesotelioma, un tumore maligno raro contro il quale non è ancora in uso una cura per sconfiggerlo. Molto è stato fatto, e bene, grazie al grande lavoro dei medici dell’ASL AL e dell’Aso di Alessandria con l’Unità funzionale interaziendale sul Mesotelioma, con  i servizi preziosi dell’Hospice “Zaccheo”, l’Università Piemontese  la Rete Oncologica. Sono state affinate le cure tradizionali e sono stati avviati protocolli sperimentali che meritano il giusto sostegno economico e progettuale della Regione Piemonte. In tal senso dobbiamo proseguire con la ricerca in corso e incrementare il numero degli studi clinici terapeutici. Dobbiamo stringere alleanze e creare sinergie con IRCCS e Università per incrementare la ricerca. Dobbiamo incentivare sperimentazioni cliniche basate su un razionale biologico e rapidamente realizzabili grazie alla collaborazione tra centri ad alto volume di patologia.  Infine dobbiamo “dare gambe” o energie al progetto di IRCCS (non solo su mesotelioma) per la rete degli ospedali di Alessandria e dell’alessandrino. In questo senso non avremo bisogno di un favore per essere riconosciuti IRCCS; non sarà possibile negare una verità con un’analisi lucida, in verità la rete alessandrina è già pronta a fare il salto di qualità. Per tante ragioni: anche per le vittime del mesotelioma, per le speranze dei malati, per la grande battaglia civile e giudiziaria di una comunità che non si è arresa nemmeno di fronte all’ultima sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna contro l’ultimo proprietario della Eternit”