Limite massimo di lavoro per i medici

Interrogazione di Vittorio Barazzotto sul limite massimo di lavoro per i medici  fissato a 12 ore di lavoro giornaliero e 11 ore continuative di riposo: come la Regione Piemonte intende affrontare l’adeguamento alle disposizioni di cui alla legge n. 161/2014 in vigore dal 25 novembre 2015

 Premesso che 

 

  • il 25 novembre 2015 sono entrate in vigore le disposizioni in materia di orario di lavoro del personale delle aree dirigenziali e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale di cui al Capo III, articolo 14 della legge 30 ottobre 2014, n. 161;
  • in base a tali norme, adottate in esito alla procedura di infrazione n. 2011/4185 della Commissione europea, è stato attuato il riallineamento alla normativa europea e l’abrogazione delle precedenti disposizioni in tema di orario di lavoro dei medici;
  • per effetto delle disposizioni richiamate, quindi, un medico non può lavorare oltre le 12 ore e 50 minuti al giorno rispettando il limite massimo di 48 ore settimanali, compreso lo straordinario e, nell’arco del giorno dovrà osservarsi un riposo continuativo, tra un turno e l’altro, di almeno 11 ore;
  • l’Italia è l’ultimo Paese ad adeguarsi alle disposizioni europee in materia di orario lavorativo dei medici; 

considerato che

  • in base alle disposizioni del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 ora abrogate, per il solo personale sanitario del SSN pubblico era possibile derogare la durata massima di 48 ore dell’orario settimanale di lavoro e il riposo giornaliero di 11 ore ogni 24 lavorate;
  • come documenta il New England Journal of Medicine, la mancanza di sonno dovuta a turni lavorativi prolungati è il “tallone d’Achille” della professione medica, tanto che gli studi dimostrano che il 30 per cento degli errori evitabili avviene nelle ore di fine turno di notte; 

rilevato che

  • a parità di preparazione tecnica, un chirurgo od un cardiologo riposato dovrebbero essere in grado di svolgere meglio il proprio lavoro rispetto a chi è stanco;
  • attualmente uno dei turni ospedalieri più frequenti è il mattino-notte (che prevede ingresso alla 8.30, uscita alle 14.30 e nuovo ingresso la sera alle 20.30, fino all’alba del giorno successivo). In molti casi, inoltre, non è neppure prevista una pausa di riposo tra il lavoro notturno e l’inizio del turno mattutino;

preso atto che

  • tutte le regioni dovranno garantire la continuità assistenziale distinguendo turni h 24 e h 12 rispettando il vincolo economico relativo alla spesa del personale. La Regione Piemonte, in particolare, è ancora sottoposta al Piano di rientro;
  • le problematiche derivanti dall’applicazione della legge n. 161/2014 sono state recentemente affrontate da altre Amministrazioni regionali (vedasi in particolare il Veneto e la Lombardia) prevedendo, sia pure come extrema ratio nell’impossibilità di operare qualsivoglia misura organizzativa alternativa, la possibilità per le Aziende di esercitare il proprio diritto/dovere di assumere dirigenti medici e sanitari nonché personale del Comparto del ruolo sanitario, nel rispetto dei tetti di spesa prestabiliti;

            INTERROGA l’Assessore competente per sapere

  • in che modo la Regione Piemonte intenda adeguarsi alle disposizioni di cui alla legge n. 161/2014 compensando la quasi certa carenza di personale medico in ogni ospedale della regione rispetto al personale necessario a garantire il rispetto della norma nazionale.