Articolazione territoriale dei Servizi di Patologia delle Dipendenze

Interrogazione di Nadia Conticelli 

Premesso che 

  • i Servizi di Patologia delle Dipendenze svolgono una fondamentale attività di prevenzione, educazione sanitaria, cura e riabilitazione rivolta ai cittadini con problemi di tossicodipendenza, alcoldipendenza o con comportamenti di dipendenza senza uso di sostanze (come nel caso delle ludopatie), oltre che attività di accertamento dell’assenza di tossicodipendenza in lavoratori adibiti a mansioni a rischio. Queste attività sono svolte con l’intervento di équipes multidisciplinari integrate composte da medici, infermieri, psicologi, educatori ed assistenti sociali ed assistenti sanitari;

 

  • le attività dei Servizi di Patologia delle Dipendenze sono organizzate sulla base delle strategie generali definite dall’UE e nel Piano di Azione Nazionale Antidroga per rendere omogenee sul territorio le azioni di contrasto alle dipendenze patologiche, con o senza uso di sostanze. A livello regionale le strategie di attuazione si fondano sul Piano di Azione Regionale sulle Dipendenze (PARD) 2012 2015 – approvato con la D.G.R. n. 27-4183 del 23 luglio 2012 – che definisce quali azioni cardine la prevenzione, la cura delle patologie, la riabilitazione e reinserimento e il monitoraggio e valutazione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali;

 

considerato che 

  • la declinazione degli obiettivi regionali definiti dal PARD è demandata ai Dipartimenti di Patologia delle Dipendenze – organizzati in base alla D.G.R. n. 48-9094 del 1 luglio 2008 – mediante la programmazione fatta con i Piani locali Dipendenze (PLD);

constatato che 

  • l’organizzazione e il funzionamento delle Aziende Sanitarie Regionali, di cui i Servizi di Patologia delle Dipendenze costituiscono un’articolazione, sono disciplinati con Atto Aziendale di diritto privato ai sensi del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, adottato dal Direttore generale in applicazione dei principi e dei criteri stabiliti con provvedimento della Giunta Regionale. Ai sensi del Piano socio sanitario regionale vigente gli Atti Aziendali sono soggetti al recepimento della Giunta Regionale, previa verifica della coerenza con gli atti aziendali delle AA.SS.RR. del medesimo ambito territoriale sovrazonale;
  • la Regione Piemonte, in coerenza con gli atti di revisione della rete ospedaliera e di riordino della rete territoriale, ad inizio ottobre ha pertanto recepito gli Atti Aziendali, su cui le Conferenze Sociosanitarie hanno espresso il proprio parere, ponendo, tuttavia, alcune prescrizioni a carico delle Aziende sanitarie, tra cui il taglio di ben 6 Strutture complesse dei Servizi di Patologia delle Dipendenze e stabilendo che sia individuata una sola Struttura complessa per ogni Azienda;

sottolineato che 

  • a prescindere dalle difformità che tali indicazioni producono nelle varie aree della regione, ciò comporta, di fatto, lo smantellamento del sistema organizzativo dei Dipartimenti di Patologia delle Dipendenze: l’impoverimento gestionale renderà infatti ingovernabile il sistema, con ripercussioni in termini di operatività del personale e dispersione di risorse economiche e andrà a ledere il rapporto costruito nel corso degli anni con il territorio, indispensabile per dar seguito ai Piani Locali delle Dipendenze, strumento fondamentale di integrazione fra ASL, Servizi Sociali, Enti Gestori del Privato Sociale, Comuni e Associazioni di volontariato del territorio per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dei cittadini con problemi di dipendenza, con un arretramento complessivo nell’efficienza del sistema;
  • a titolo di esempio, presso l’ASL TO2 si verrebbe a creare una Struttura complessa unica con ben 200 operatori, assolutamente ingestibile sia quanto a organizzazione interna (anche a fronte di Strutture complesse di altre discipline con 20-25 operatori), sia quanto a vastità. Inoltre si verrebbero a determinare difformità all’interno della stessa ASL (ad esempio sia presso l’ASL TO1 che presso l’ASL TO2 ci sarebbero tre Strutture complesse di psichiatria e una sola SeRT);
  • in conseguenza di tali criticità l’attività dei Piani Locali delle Dipendenze non potrà proseguire;

rilevato che 

  • lo scorso 8 ottobre 2015 i Direttori dei Servizi di Patologia delle Dipendenze hanno già inviato una lettera, tra gli altri, al Presidente della Giunta regionale, all’Assessore alla Sanità e alla Direzione regionale evidenziando le gravi problematiche in precedenza esposte;

INTERROGA l’Assessore regionale competente per sapere 

  • se non ritenga opportuno, pur in presenza delle già proposte riduzioni, parametrare in modo correlato alla complessità dei servizi e della casistica il numero di Strutture dei Servizi di Patologia delle Dipendenze per non creare disparità ingiustificabili e rendere difficile la gestione del sistema di cura di cui tali complessi servizi si occupano.