Difendiamo le prefetture di Asti e Biella

La Consigliere Angela Motta e il Consigliere Vittorio Barazzotto, in qualità di cofirmatario, hanno presentato un ordine del giorno con il quale si chiede alla Giunta di sollecitare il Governo e il Parlamento affinché la prevista riorganizzazione del Ministero dell’Interno, che comporta la riduzione delle Prefetture da 103 a 80, sia rivalutata sulla base di un’equa e razionale distribuzione della presenza dello Stato su tutto il territorio regionale. “L’obiettivo – ha spiegato Angela Motta – è di consentire il mantenimento delle Questure e dei Comandi dell’Arma dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco per una efficace gestione della sicurezza in tutte le province. La Prefettura, infatti, assicura funzioni chiave in materia di difesa civile, di salvaguardia della sicurezza dello Stato e dell’incolumità dei cittadini, ma anche importanti compiti nell’ambito della protezione civile per assicurare la tutela dell’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente dai danni o dal pericolo di danni da calamità naturali. La soppressione della Prefettura comporterebbe il venir meno anche della Questura e dei Comandi di Carabinieri e Vigili del fuoco, con un conseguente grave danno alla gestione della sicurezza del territorio e dei suoi cittadini. Al contrario, anche alla luce dei fatti di cronaca che hanno purtroppo interessato la nostra città negli ultimi mesi, l’attuale rete di gestione della sicurezza andrebbe non solo mantenuta ma potenziata. Se è chiaro e comprensibile che le riforme istituzionali in corso nei vari livelli, da quello statale a quello regionale, inevitabilmente comportano l’accentramento di funzioni in sedi ritenute prioritarie e che questo processo è dettato da una reale esigenza di razionalizzazione della spesa pubblica, è altresì vero che tale processo può produrre l’impoverimento di quei territori che perdono funzioni e presidi e, in questo senso, credo che Asti, negli ultimi anni, abbia già subito la perdita di numerosi servizi a favore di territori limitrofi”.

Opinione condivisa nel testo del documento anche dal Consigliere Barazzotto, che sottolinea come anche in Provincia di Biella vi siano dinamiche comparabili con l’Astigiano e nello specifico aggiunge: “Il Biellese sta assistendo ad un rapido depauperamento dei servizi, spesso inteso in logica di “semplificazione di quadrante”, provocato da fusioni ed accorpamenti di strutture ed enti senza però che gli stessi vengano equamente condivisi dal punto di vista del riparto. E già si tratta di un territorio storicamente penalizzato, risultando oggi l’unica provincia piemontese che non dispone di un collegamento autostradale diretto e con collegamenti ferroviari insufficienti sia verso Santhià (Torino) sia verso Novara (Milano). Aspetti che da soli sarebbero già sufficienti a favorire un atavico isolamento che l’ulteriore allontanamento di un presidio dello Stato contribuirebbe ad aumentare”.

E poi conclude: “Il Biellese è un territorio ampio e morfologicamente variegato, con molti piccoli centri urbani situati in località montane, così come in pianura, già piuttosto distanti dalla città capoluogo. La prolungata e tutt’altro che scongiurata emergenza nella gestione dei profughi richiedenti asilo rende, dunque, ancora più importante la presenza sul territorio biellese di una sede della Prefettura”. A fronte di tali istanze, entrambi i Consiglieri chiedono alla Giunta Chiamparino “l’intervento affinché questo processo di razionalizzazione venga ripensato in modo da consentire, un efficace coordinamento con le attività svolte dalla Questura nel controllo del territorio e nel contrasto alla microcriminalità”.