Organizzazione della rete nefrologica del Piemonte

Interrogazione di Domenico Rossi sull’organizzazione della rete nefrologica del Piemonte

Premesso che

  • ogni anno nella nostra regione circa 700 casi di nefropatia giungono ad un grado di insufficienza renale che deve essere trattata con la dialisi. Di questi casi circa il 20 per cento ha indicazione al trapianto renale, mentre i rimanenti sono trattati a vita con dialisi. Il modello di rete nefrologica piemontese ha consentito, negli ultimi 5 anni, una stabilizzazione del numero dei pazienti in trattamento dialitico, in controtendenza rispetto al panorama nazionale e costituisce, a livello nazionale, un esempio per il trattamento delle malattie renali;
  • la rete nefrologica piemontese negli anni è riuscita a costruire un modello nel quale tutti i centri sono in grado di fornire non solo le prestazioni dialitiche (emodialisi e dialisi peritoneale), ma anche quelle di nefrologia in regime di ricovero, day hospital e ambulatoriale, incluse quelle per l’immissione in lista e follow-up del trapianto garantendo così uniformità delle prestazioni sul territorio regionale;
  • con la DGR n. 1-924 si prevede sia “La completa determinazione di Unità Operative Complesse, Semplici e Semplici Dipartimentali e punti di erogazione equivalenti (pubblico/privato) per ciascun area omogenea, stabilimento e specialità” sia la “Completa determinazione dei posti letto (pubblico/privato) per ciascun area omogenea, stabilimento e specialità” entro il 31/10/2015;

considerato che

  • con la DGR n. 1-600 del 19 novembre 2014, come successivamente integrata dalla DGR n. 1-924 del 23 gennaio 2015 la Giunta regionale ha attuato la riorganizzazione della rete ospedaliera in adeguamento agli standard di cui alla legge 135/2012 e del Patto per la Salute 2014/2016;
  • dall’analisi delle citate Delibere si evince che, in conseguenza della loro applicazione, in Piemonte sono previsti un unico centro trapianti (mentre attualmente ce ne sono due), due reparti di nefrologia con posti letto autonomi e 18 nefrologie con dialisi senza posti letto;

 rilevato che 

  • l’attuale organizzazione infatti prevede che tutte le Strutture Complesse di Nefrologia e Dialisi dei Centri Spoke operino gestendo posti letto “in condivisione” con altre strutture complesse da un punto di vista della logistica e del personale del comparto, ma affidando la cura dei pazienti ai nefrologi;
  • la specificità e la complessità dei ricoveri nefrologici rende complesso se non improbabile affidare tali pazienti nefrologici ad altri specialisti, con l’impiego del nefrologo solo in veste di consulente;

ritenuto che eliminare la possibilità di gestione dei posti letto da parte delle specialità Nefrologie / Dialisi si configura come un indebolimento della rete nefrologica piemontese con possibili conseguenze negative per i pazienti, senza peraltro concreti risparmi per il Sistema sanitario regionale;

rilevato, altresì,  che il Regolamento attuativo del Patto per la salute prevede che “per alcune specialità le Regioni potranno rimodulare i posti letti sulla base della domanda di salute, fermo restando il numero complessivo dei posti letto” rendendo quindi possibile il mantenimento dell’attuale organizzazione della rete nefrologica piemontese;

constatato che 

  • il carico assistenziale relativo alle patologie nefrologiche è destinato a crescere con il progressivo invecchiamento della popolazione;
  • i ricoveri dei centri nefrologici attuali (codice 54 – Spoke) ammontano a 2850 unità (dati riferiti alle dimissioni effettuate nel 2013) per i centri spoke (codice 54) e a 2584 unità per i centri Hub (codice 29), pertanto, si evince che i ricoveri effettuati dalle S.C. Nefrologia e Dialisi cosiddette “spoke” non potranno essere vicariati da quelle “Hub” rendendo pertanto difficile sopperire a tutto il fabbisogno regionale in ambito nefrologico;

 

ritenuto altresì che una soluzione praticabile potrebbe essere quella di consentire la possibilità di ricovero dando indicazioni di gestire i posti letto “in comune” con altre specialità;

 

sottolineato che

 

  • nella DGR n. 1-924 del 23 gennaio 2015 non è più previsto il Centro Trapianti presso l’Ospedale “Le Molinette” – Città della salute e della Scienza di Torino a oggi il primo centro trapianti di Italia, ancora presente nella precedente DGR n. 1-600;
  • la presenza di due centri trapianti di Nefrologia (codice 48) è compatibile con il Regolamento recante: “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” del 2 aprile 2015 che prevede un bacino minimo di 2 milioni di abitanti oltre a consentire il mantenimento di una rete nefrologica di eccellenza piemontese;

 

INTERROGA l’Assessore competente per sapere se sia possibile individuare modalità di applicazione delle disposizioni di riordino della rete ospedaliera di cui alle DGR n. 1-600 del 19 novembre 2014 e n. 1-924 del 23 gennaio 2015, al fine di contemperare, da un lato, la necessità di adeguare la rete ospedaliera piemontese al regolamento del Patto della Salute e, dall’altro, i bisogni di salute espressi dal nostro territorio consentendo, quindi, di valorizzare la rete nefrologica piemontese in quanto modello di eccellenza.