Crisi dei Confidi: la Regione agevoli l’accesso al credito delle PMI

Raffaele Gallo, presidente delle Attività Produttive in Regione, riporta l’attenzione su un tema fondamentale per le piccole e medie imprese: i confidi, quali strumenti di garanzia per l’accesso al credito delle Pmi, poiché garantiscono la possibilità di ottenere finanziamenti dalle banche a condizioni sostenibili.
La crisi economica che ha colpito il tessuto produttivo piemontese non ha risparmiato il mondo dei confidi (consorzio di garanzia collettiva dei fidi), punto di riferimento per tante piccole e medie imprese del nostro territorio. “A tal proposito ho discusso oggi in Consiglio la mia interrogazione per conoscere le strategie della Regione al fine di riorganizzare e valorizzare i confidi e per sapere se e in quali termini ritenga strategica la propria partecipazione in Eurofidi.
Non va sottovalutata poi la valenza sociale degli stessi, dato il recente drastico calo degli investimenti da parte dell’imprenditoria piemontese a fronte di una situazione economica stagnante. I confidi sono uno strumento di politica economica e un punto di riferimento per la consulenza finanziaria: rafforzandone la funzione mutualistica e non di business di questo strumento si finalizza la prevenzione all’illegalità e all’usura”, sottolinea il consigliere Gallo.
A fronte di oltre 84mila imprese aderenti, lo stock di garanzie dei cinque confidi piemontesi vigilati dalla Banca d’Italia a fine 2013 è di 1,7 miliardi di euro, per finanziamenti in essere a favore delle Pmi di circa 3,5 miliardi. Il crescente numero di imprese in sofferenza, aumentato esponenzialmente tra il 2011 e il 2013, ha purtroppo generato perdite rilevanti per i confidi, anche in conseguenza del tipo di finanziamenti richiesti, che sopperiscono oggi prevalentemente a mancanza di liquidità da parte delle imprese, in controtendenza rispetto a quanto avveniva fino a pochi anni fa, quando solo il 30% delle istanze era di questo tipo.
“Oggi – conclude Gallo – come previsto dal Decreto ‘Salva Italia del 2011’, che ha permesso l’accesso diretto da parte del sistema bancario al Fondo centrale di garanzia, deve essere ripensato il ruolo dei consorzi di garanzia, che a mio avviso rimangono comunque la vera e unica risposta immediata sia alle difficoltà del reperimento delle risorse bancarie necessarie per agganciare il treno della ripresa. A tal proposito la Giunta si è impegnata a rafforzare e valorizzare i confidi, anche attraverso processi di fusione e di revisione dei loro modelli di business”.