4MILA PERSONE, CON LE LORO FAMIGLIE, IN ATTESA DEL RIPRISTINO DEL SERVIZIO. È ORA DI RIAPRIRE AL 100%

«A distanza di un mese dalla riapertura delle Rsa per gli anziani e a pochi giorni dall’inizio dei centri estivi per i minori, risulta incomprensibile e quasi discriminatorio il ritardo della Regione Piemonte nella riapertura al 100 % dei centri diurni per persone con disabilità. Si tratta di luoghi indispensabili per la socialità e la vita di relazione dei 4.000 adulti che in Piemonte erano abituati a frequentarli per 40 ore alla settimana, purtroppo ridotte a 22 a causa del COVID. Una vera seconda famiglia per chi ha una disabilità, un punto di riferimento insostituibile, anche per dare supporto, sollievo e accompagnamento alla famiglia d’origine»: lo afferma la consigliera regionale e vice segretaria Pd Piemonte Monica CANALIS

«La riapertura è ragionevole in quanto tutti gli utenti, i loro genitori e gli operatori sono ormai vaccinati e quindi largamente protetti dal contagio. Senza contare che con la bella stagione è possibile organizzare molte attività all’aria aperta, superando il modello delle “bolle” (piccoli gruppi di operatori ed utenti) perseguito durante la pandemia. L’assessorato alle Politiche sociali della Regione Piemonte ha inviato il 18 maggio all’assessorato alla Sanità e al Dirmei l’ultima versione delle linee guida per la riapertura al 100%, ma la validazione sanitaria di queste linee guida tarda ad arrivare, col rischio di sacrificare le necessità delle persone disabili e delle loro famiglie in nome di un eccesso di prudenza sanitaria. Alcune associazioni hanno già denunciato questo grave ritardo alle autorità giudiziarie. Adesso è tempo di aprire: non solo Rsa e centri estivi ma anche i centri diurni per disabili».