SUL SANT’ANNA ICARDI PARE CONFUSO. LASCIARE L’OSTETRICIA IN UN VECCHIO OSPEDALE VUOL DIRE METTERE IN PERICOLO LE DONNE E I NASCITURI

La salute delle donne non può essere penalizzata per saldare le promesse fatte dal centro destra in campagna elettorale. Sul futuro del Sant’Anna l’assessore Icardi pare confuso e ipotizza uno ‘spezzatino’. Ma l’ostetricia e la ginecologia non possono rimanere in un vecchio ospedale ante guerra, devono andare nel futuro parco della Salute a tutela delle donne e dei nascituri”: lo dichiarano i consiglieri regionali Monica CANALIS e Mauro SALIZZONI (Pd), a margine della risposta data in Aula dall’assessore regionale Icardi al Question time sul futuro dell’ospedale Sant’Anna di Torino.

“Il Presidente Cirio e l’Assessore Icardi hanno più volte fatto circolare la loro intenzione, più o meno esplicita, di voler modificare il progetto del Parco della Salute, escludendo il Regina Margherita e più in sordina anche il Sant’Anna, adducendo per lo più ragioni legate al numero di posti letto necessari alle specialità pediatriche, senza riferimenti alle condizioni strutturali del vecchio edificio. Oggi in Aula l’assessore Icardi è parso confuso, ma ha confermato che sono in corso valutazioni finalizzate a trasferire nel futuro Parco l’oncologia ma non l’ostetricia del Sant’Anna. Ricordiamo all’assessore che il Sant’Anna è stato costruito nel 1938. Ma soprattutto oggi in tutto il mondo occidentale il modello ‘stand alone women hospital’ non è più accettato, in quanto non sicuro per madre e feto. Quando si parla di gravidanza, infatti, sono in cura due soggetti, la madre e il feto. Lasciare il Sant’Anna dov’è oggi, nel momento in cui si costruirà il Parco della Salute, sarebbe quindi antistorico.”

“Nel progetto originale del Parco della Salute – aggiungono la consigliera Monica CANALIS e il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro SALIZZONI – si prevede l’accorpamento di attività e strutture ad elevata complessità attualmente presenti nei quattro presidi dell’AOU Città della Salute di Torino. Se siamo tutti d’accordo sul fatto che debba essere salvaguardata la specificità e l’autonomia funzionale del Regina Margherita, tenere il Sant’Anna fuori dal nuovo polo di eccellenza del Parco della Salute di fatto verrebbe a limitare la qualità dell’assistenza per le pazienti ginecologico ostetriche. I reparti di ostetricia e ginecologia devono essere collocati all’interno di un Policlinico per diverse ragioni, in primis per la sicurezza delle donne. Ci auguriamo che su questo punto fondamentale l’assessore Icardi si schiarisca presto le idee”