Edilizia Sanitaria

Il Consiglio regionale del Piemonte, premesso che 

  • il sistema sanitario piemontese si colloca tra i migliori in ambito nazionale ed europeo in merito alla tutela della salute della popolazione, tuttavia, per mantenere elevati standard prestazionali, necessita non solo di una maggiore efficienza della spesa sanitaria, ma anche di una forte integrazione sia a livello di discipline che di servizi offerti alla comunità;
  • sono numerosi i presidi dell’attuale rete ospedaliera regionale che risentono di rilevanti e non risolvibili problemi dovuti al loro dimensionamento, alla vetustà delle strutture, alla loro collocazione sul territorio, oltre che a duplicazioni di servizi e conseguente ridondanze di spazi, apparati di supporto ed attrezzature;
  • presidi ospedalieri con simili criticità non sono in grado di rispondere compiutamente alle disposizioni del Piano Socio Sanitario Regionale ed alla necessità, non procrastinabile, di riorganizzare e razionalizzare l’intera rete regionale;

considerato che

  • partendo dall’assunto per cui, come dichiarato dallo stesso Assessore regionale alla Sanità, sarebbe illogico continuare a “rattoppare” ospedali vetusti che necessiterebbero non solo di un ammodernamento e di interventi per la messa a norma, ma anche di significativi ampliamenti, sono stati recentemente avviati gli iter finalizzati rispettivamente alla realizzazione di un nuovo Ospedale Unico nell’Azienda sanitaria locale TO5 ed un nuovo Ospedale Unico dell’Azienda sanitaria locale VCO. I relativi Protocolli d’intesa sono stati approvati con D.G.R. n. 62-2495 e D.G.R. n. 61-2494 del 23 novembre 2015;
  • come indicato dai suddetti Protocolli d’intesa un nuovo Ospedale Unico “permetterà di garantire servizi ospedalieri e prestazioni di migliore qualità e lo sviluppo e il potenziamento dei servizi sanitari e socio sanitari territoriali che consentiranno di affrontare con maggiore forza e determinazione le sfide future relative ai cambiamenti demografici ed epidemiologici che sono in atto”;

sottolineato che

  • tali iter finalizzati alla realizzazione di nuovi Ospedali Unici sono coerenti sia con la D.G.R. n. 1-600 e s.m.i. del 19 novembre 2014 che ha ridefinito la rete ospedaliera rispetto agli standard della legge n. 135/2012 e del Patto per la Salute 2014/2016 e dettato linee di indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale, sia con il riordino della rete territoriale di cui alla D.G.R. n. 26-1653 del 29 giugno 2015, sia ancora con gli altri atti amministrativi di riorganizzazione approvati dall’attuale Giunta regionale relativamente alla razionalizzazione della rete dei laboratori di analisi, all’accentramento delle gare d’appalto, al contenimento della spesa farmaceutica, alla revisione della rete oncologica, nonché con il riordino dei bilanci delle Aziende sanitarie;
  • la realizzazione di nuovi presidi ospedalieri deve necessariamente essere programmata in coerenza anche con le risorse economiche disponibili, tenendo conto delle limitate risorse destinate dallo Stato all’edilizia sanitaria e dovendo individuare forme di finanziamento miste pubblico-privato in cui una parte dei fondi è garantita dal privato che realizzerà l’opera e che gestirà alcuni servizi non sanitari (tale procedura, prevista dal Codice degli appalti, è già stata utilizzata in altre regioni per realizzare i più recenti ospedali);

sottolineato, altresì, che

  • la Regione Piemonte è ancora sottoposta al Piano di rientro dal disavanzo siglato nel 2010 di cui di prevede la prossima conclusione, rilevato che, in occasione della riunione del Tavolo sulla verifica dei programmi operativi e dell’andamento economico della sanità piemontese (c.d. ex “Tavolo Massicci”), non è stato chiesto al Piemonte di proseguire i programmi operativi nel prossimo biennio;

ricordato che

  • lo stesso Presidente della Regione Chiamparino lo scorso 14 febbraio a Borgolavezzaro ha dichiarato che: “con l’uscita dal Piano di rientro saremo in grado di attuare politiche di investimento e di sostenere, tra l’altro, la nuova Città della Salute di Novara e la realizzazione del nuovo ospedale unico di Ornavasso”;
  • come ricordato dal Presidente della Giunta regionale infatti, oltre al progetto per i nuovi Ospedali Unici del VCO e dell’ASL TO5, sono finalmente giunti a compiuta definizione i progetti relativi alla Città della Salute di Novara (il cui Accordo di Programma è stato approvato con D.G.R. n. 1-2898 del 15 febbraio 2016) e al Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino di cui è stato presentato lo studio di fattibilità il 21 dicembre 2015 e che, per citare ancora le parole spese dal Presidente della Giunta regionale in quell’occasione “non sarà semplicemente un nuovo e grande ospedale ma una scommessa tecnologica, un polo integrato per la ricerca e le grandi eccellenze cliniche”;

rilevato che

  • valutazioni in merito alla riorganizzazione dei servizi sanitari attraverso una riorganizzazione delle strutture sono state avanzate anche in altre province piemontesi; ad esempio in provincia di Alessandria è stata avviata una riflessione per la realizzazione di un nuovo Ospedale, un’idea progettuale che richiama a precise responsabilità la società alessandrina con uno sguardo particolare rivolto ai comparti economici e alle Fondazioni bancarie;
  • approfondire la proposta per la realizzazione di un nuovo Presidio ospedaliero è una necessità, peraltro espressa in modo crescente dal territorio, che impone di volgere los guardo al futuro e con l’idea d’essere all’altezza dei bisogni di salute della popolazione. Si tratta di una sfida per riprendere ed avviare una progettualità concreta ripartendo dallo studio dell’Ospedale Unico, che rappresenta una strada percorribile per rivalutare il Servizio Sanitario ed avviare una svolta politica per il rilancio del territorio, tenendo conto che solo un Ospedale di avanguardia può rappresentare garanzia di sicurezza per i pazienti;
  • è proprio sulla base di simili riflessioni che si è creata quella rete spontanea di consenso e sostegno che ha condotto all’avvio concreto degli iter per l’ASL TO5 ed il VCO. Ne sono esempi, in provincia di Torino, il Comitato promotore dell’Ospedale Unico nell’area Elia tra Cambiano e Trofarello e la recente nascita di un Comitato di medici, infermieri e altro personale sanitario che intendono spiegare alla popolazione l’utilità di tale, nuova struttura centralizzata consentendo, quindi, di superare timori e perplessità legati al superamento dei vecchi presidi ospedalieri;
  • a tale riguardo, inoltre, lo stesso Assessore regionale alla Sanità ha in più occasioni ribadito che i vecchi ospedali continueranno a funzionare fino a quando non saranno pronti quelli nuovi e, comunque, la loro realizzazione andrà in parallelo con la riorganizzazione e potenziamento dei servizi territoriali;

IMPEGNA la Giunta regionale del Piemonte

  • ad incentivare l’elaborazione di studi che consentano di approfondire la possibilità di avviare progetti sostenibili di edilizia sanitaria anche nei Quadrati della nostra regione che non abbiano ancora portato a compimento tali riflessioni.