Strategia regionale in materia di consumo del suolo:

Strategia regionale in materia di consumo del suolo: concertazione con i territori e riconduzione nell’ambito della revisione delle norme urbanistiche

Il Consiglio regionale del Piemonte, premesso che

  • il suolo è una risorsa non rinnovabile e indispensabile nell’accompagnamento sia ai processi naturali che allo svolgimento delle attività umane. Spesso, tuttavia, le attività umane sono in competizione tra loro generando conflitti tra i possibili diversi usi della risorsa suolo e rendendo indispensabile, per perseguire la tutela del suolo quale bene comune, monitorare il suo consumo e definire politiche ed azioni per ridurre il fenomeno di un suo uso irreversibile;
  • sul tema della riduzione del consumo di suolo l’Unione Europea ha promosso una serie di politiche, iniziative e indirizzi tra cui la Comunicazione della Commissione Europea “Strategia tematica per la protezione del suolo” del 2006 (COM (2006 -231), che ha sottolineato la necessità di porre in essere buone pratiche per mitigare gli effetti negativi dell’impermeabilizzazione sulle funzioni del suolo;
  • inoltre l’Agenda territoriale dell’Unione europea sottolinea la necessità di coesione territoriale e identifica come problematica lo sfruttamento eccessivo delle risorse ecologiche e culturali e la perdita di biodiversità, soprattutto a causa della crescente dispersione urbana. Più recentemente la Comunicazione della Commissione Europea “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse” del 2011 (COM (2011-571) ha ulteriormente esplicitato questo obiettivo generale proponendo che, entro il 2020, le politiche dell’UE tengano conto delle conseguenze che producono sull’uso dei terreni, fissando il traguardo di un incremento dell’occupazione netta di terreno pari a zero da raggiungere entro il 2050;

considerato che

  • il contenimento del consumo di suolo, con prospettiva di consumo pari a zero, costituisce elemento di forte attenzione nelle politiche territoriali perseguite dalla nostra regione;
  • dal dopoguerra ad oggi lo sfruttamento del suolo agricolo a fini edificatori e la sua impermeabilizzazione ha comportato la perdita di una superficie paragonabile alla dimensione della provincia di Alessandria;
  • in base ai dati dell’ultimo Monitoraggio del consumo di suolo in Piemonte, approvato con D.G.R. n. 34-1915 del 27 luglio 2015, tra il 2008 ed il 2013 il consumo di suolo in Piemonte è aumentato complessivamente dello 0,3 per cento, un incremento contenuto rispetto al trend dei quinquenni precedenti considerando che complessivamente, dal 1991 al 2008, si è avuto un incremento del 6 per cento;
  • il rallentamento del trend è determinato dagli effetti recessivi derivanti dall’attuale congiuntura economica sul settore edilizio nonché dall’affermarsi di una maggiore attenzione verso un modello di crescita attento ai principi della sostenibilità ambientale supportato da politiche regionali e provinciali finalizzate alla definizione di strumenti utili al controllo del fenomeno;
  • si constata comunque un incremento di “stato di abbandono” di terreni che, di fatto, comporta danni all’ambiente e al sistema idrogeologico tali da causare situazioni irreversibili e di pericolo;
  • con D.C.R. n. 122-29783 del 21 luglio 2011 la Regione si è dotata di un nuovo Piano territoriale regionale, che individua tra le strategie prioritarie la riqualificazione territoriale la tutela e valorizzazione del paesaggio, la sostenibilità ambientale, in coerenza con gli indirizzi comunitari in tema di conservazione delle risorse primarie e sviluppo territoriale sostenibile;
  • da ultimo il Piano paesaggistico regionale, adottato con D.G.R. n. 20-1442 del 18 maggio 2015, contiene, tra gli obiettivi di salvaguardia ambientale e paesaggistica, specificamente il contenimento del consumo di suolo;
  • i Piani territoriali provinciali già recepiscono le indicazioni in materia di contenimento del consumo di suolo tendente allo zero, come nel caso del Piano della provincia di Torino;
  • a livello normativo la legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo), come modificata da ultimo dalla legge regionale 11 marzo 2015, n. 3 (Disposizioni regionali in materia di semplificazione), individua tra le finalità di cui all’articolo 1 “la limitazione del consumo del suolo, al fine di giungere all’obiettivo di un consumo zero”, in coerenza con gli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea;
  • a livello nazionale è stata completata la discussione, presso le competenti commissioni della Camera dei Deputati, del Disegno di legge n. 2039 recante “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato” che ha la finalità di contenere il consumo del suolo, valorizzare il suolo non edificato, promuovere l’attività agricola che sullo stesso si svolge o potrebbe svolgersi, promuovere il riuso del suolo edificato e la rigenerazione urbana rispetto all’ulteriore consumo del suolo inedificato;
  • le istanze espresse da numerosi territori della nostra regione, che portano all’attenzione della Regione le preoccupazioni dei Comuni in merito ad un eccesso di consumo di suolo e alle sue conseguenze, siano senz’altro condivisibili e debbano essere pertanto tenute debitamente in conto da parte della Regione stessa nella definizione delle ulteriori strategie in materia, stabilendo anche che tale definizione debba necessariamente essere preceduta da una fase di approfondita concertazione;
  • la definizione delle politiche regionali in materia di consumo del suolo per poter essere realmente efficace non possa essere avulsa dal contesto normativo più generale della programmazione e pianificazione in materia urbanistica;

IMPEGNA la Giunta regionale

  • ad attuare a livello normativo e di conseguenti atti amministrativi le politiche mirate al contenimento dell’uso del suolo, conseguenti alle indicazioni espresse nella l.r. n. 56/1977, in modo armonicamente articolato con le vigenti norme urbanistice che prevedono tipologie di pianificazione e strumenti che devono essere coerenti e gestibili;
  • a individuare nella concertazione con tutti gli Enti locali interessati (Comuni, Province; Città metropolitana, Unioni di Comuni) lo strumento principale di definizione di tali politiche;
  • a dare garanzia agli enti pubblici e alle attività imprenditoriali per quanto riguarda le programmazioni e gli investimenti pregressi alla luce della normativa e delle pianificazioni vigenti;
  • ad individuare politiche di incentivazione alla tutela e cura del territorio per contenere ogni forma di abbandono e conseguenti fenomeni di dissesto idrogeologico;
  • a sollecitare, a livello nazionale, una definizione metodologica di riferimento per il calcolo del consumo di suolo;
  • a sollecitare, nell’attuale fase di esame alla Camera del Disegno di legge n. 2039, interventi emendativi al fine di:
  • inserire i provvedimenti e le procedure previste nell’ambito della legislazione urbanistica vigente;
  • introdurre una definizione metodologica di riferimento per il calcolo del consumo di suolo;
  • fare salve, all’articolo 11 (Disposizioni transitorie e finali), le aree conformate nei Piani Regolatori Generali vigenti alla data di approvazione della legge;
  • consentire un agevole processo di riduzione delle aree conformate quando l’istanza è promossa da richiesta volontaria;
  • individuare una forma che consenta di utilizzare parte dei proventi derivanti dai processi di rivalutazione fondiario/immobiliare a beneficio di rimborso del reale “danno” derivante dai costi sostenuti dai proprietari delle aree stesse e delle opere di bonifica;
  • a verificare nell’attività di riordino legislativo, strumenti che consentano:
  • un agevole riuso del patrimonio edilizio esistente;
  • il raggiungimento dell’obiettivo di consumo del suolo pari a zero in anticipo rispetto ai tempi stabiliti dall’Unione Europea.