Bonifica di siti inquinati e siti con amianto

Ordine del giorno di Silvana Accossato sugli interventi di bonifica dei siti inquinati e quelli riguardanti l’amianto siano fuori dal patto di stabilità. Altri firmatari: Appiano, Barazzotto, Baricco, Caputo, Conticelli, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Molinari, Ottria, Ravetti, Rostagno, Valle

 Premesso che

  • lo scorso 9 ottobre si è svolta una seduta congiunta della II e della V Commissione consiliare per un’informativa dell’Assessore regionale all’ambiente e alla programmazione territoriale in merito ai siti inquinati e allo stato delle bonifiche in Piemonte;
  • nel corso di tale seduta è stata presentata, in tutta la sua attualità e gravità, la problematica relativa agli interventi di bonifica delle aree più inquinate e quella inerente la bonifica dell’amianto negli edifici scolastici. Più precisamente, è stato evidenziato come uno dei freni principali alla realizzazione di efficaci interventi di bonifica risieda nei troppo stringenti limiti di spesa imposti agli enti territoriali dal rispetto del patto di stabilità interno;
  • a tal riguardo, si può menzionare, a mero titolo esemplificativo, il caso del sito “Ex Ecolibarna” di Serravalle Scrivia – nel quale fu attuato uno smaltimento incontrollato di rifiuti allo stato liquido e solido, generando una contaminazione del terreno e delle acque sotterranee – dal 2012 di competenza della Provincia di Alessandria che, a fronte di risorse stanziate per il suo ripristino dal Ministero e dalla Regione, pari a 10 milioni di euro, si trova attualmente nelle condizioni di poterne spendere soltanto 300 mila per rispettare i vincoli sopra richiamati;
  • come anticipato, sono poi altrettanto urgenti gli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle scuole con presenza di amianto; la Regione Piemonte ha già stanziato risorse per finanziare tali azioni, tuttavia numerosi Comuni non hanno potuto utilizzare i fondi disponibili per le medesime ragioni connesse al rispetto del patto di stabilità, con la conseguenza di dover procedere, da parte dell’Ente Regione, alla loro revoca;
  • ugualmente grave e in attesa da anni di una soluzione è la situazione di Casale Monferrato: nelle casse del Comune sarebbero disponibili 13 milioni di euro destinati alla bonifica dall’amianto e alla costruzione della discarica dove “tombare” l’asbesto. Tuttavia questi fondi – indispensabili per salvaguardare la salute delle persone in un territorio che conta, ogni anno, ancora circa 50 morti per mesotelioma – non possono essere spesi perché bloccati dal patto di stabilità;

considerato che il Decreto legge n. 133/2014, c.d. “Decreto Sblocca Italia”, attualmente alla Camera dei Deputati per la conversione in legge, possa rappresentare uno strumento utile, da non sprecare, per risolvere finalmente una “stortura” – come quella del patto che blocca le bonifiche anche quando le risorse ci sono – che sta frenando l’avvio o la conclusione di interventi essenziali, e non ulteriormente derogabili, per salvaguardare la salute e l’integrità fisica e ambientale dei cittadini e dei territori coinvolti.

il Consiglio regionale del Piemonte IMPEGNA il Presidente della Regione e la Giunta regionale

  • a portare la problematica in Conferenza Stato-Regioni;
  • ad attivarsi tempestivamente nei confronti del Parlamento affinché, in sede di conversione in legge del Decreto Sblocca Italia, venga opportunamente inserita la previsione per cui l’utilizzo, da parte degli enti locali, di risorse statali e regionali per interventi di bonifica relativi a siti inquinati e a edifici, in primis quelli scolastici, contaminati da amianto, sia escluso dal saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del patto di stabilità interno.