VIOLENZA DI GENERE, AVVIATO ESAME DDL IN IV COMMISSIONE CONSILIARE

E’ iniziato oggi, in IV Commissione del Consiglio regionale (Sanità, assistenza, servizi sociali) l’esame del disegno di legge sugli interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli.

In Italia il fenomeno della violenza di genere interessa il 31 per cento delle donne, in pratica una su tre: ad evidenziarlo è l’ISTAT, che a giugno 2015 ha presentato il secondo rapporto sulla violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia.

L’indagine ISTAT rileva che il 20% delle donne fra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica. Il 21% ha subito molestie sessuali, nel 5% dei casi nelle forme più gravi dello stupro o tentato stupro, perpetrati nella maggior parte dei casi in ambito domestico. In tutto sarebbero 6,8 milioni le donne coinvolte.

<Il disegno di legge di cui oggi abbiamo avviato la discussione – spiega il vicepresidente del gruppo Pd in Consiglio regionale e presidente della IV Commissione  Domenico Ravetti – ha l’obiettivo di valorizzare l’esperienza finora maturata in Piemonte, adeguando da un lato le previsioni alle indicazioni stabilite a livello nazionale con la legge 119/2013, dall’altro mettendo a sistema l’insieme delle disposizioni regionali in materia, riunendo e implementando in un solo atto legislativo anche le previsioni della legge 11/2008, istitutiva del Fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti>.

Il ddl amplia il quadro normativo agli interventi per l’inserimento/reinserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza, alla sperimentazione di interventi per gli autori della violenza, alla formazione degli operatori dei servizi, ad azioni di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno in contesto lavorativo, scolastico, educativo e del tempo libero, con un’attenzione specifica ai minori vittime di violenza assistita.

Prevede, tra l’altro, l’istituzione dei Centri antiviolenza e definisce le modalità di raccordo tra questi, le case rifugio e l’insieme della rete di servizi sul territorio: <Nel complesso si tratta di un pacchetto di misure concrete – conclude Ravetti – con cui la Regione intende tutelare le donne e dare un segnale forte, tangibile di presa in carico del problema>.