Recuperiamo e valorizziamo la Palazzina di caccia di Stupinigi

Comunicato di Andrea Appiano

Nel corso della seduta del Consiglio regionale di martedì 29 settembre sono stati discussi e votati dall’Aula quattro ordini del giorno, presentanti sia dalla maggioranza che dalle opposizioni, relativi agli interventi di valorizzazione delle Residenze Sabaude piemontesi.

In particolare l’ordine del giorno n.428, illustrato da Valentina Caputo e successivamente approvato dal Consiglio, sollecita la Giunta regionale a operare investimenti concreti affinché venga effettivamente realizzato il Circuito delle Residenze Reali del Piemonte. In altri termini, il documento chiede di “valorizzare al meglio le diverse caratteristiche di ogni singola Residenza” e di “potenziare le sinergie” tra di esse, così da “dare vita a un prodotto turistico fruibile e accessibile”.

 

Nell’ambito di questo dibattito ho voluto porre all’attenzione dell’Aula la situazione della Palazzina di caccia di Stupinigi. Come le altre Residenze Sabaude, anche questo edificio alle porte di Torino è stato da tempo dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Sebbene questo solo fatto dovrebbe di per sé essere un punto di forza formidabile per la promozione della cultura e del turismo, attualmente, come è emerso anche in sede di audizione del Commissario dell’Ordine Mauriziano, proprietario dell’immobile, la manutenzione e la valorizzazione della Palazzina sono rese difficili, se non impraticabili, dalla grave carenza di risorse con cui gli enti gestori devono misurarsi.

Bisogna a tal proposito ricordare come numerosi comuni della zona prossima alla Palazzina – Nichelino, Orbassano, None, Candiolo, Beinasco e Vinovo – abbiano da tempo manifestato l’interesse e la disponibilità, concretamente espressa nell’aprile scorso con la firma di un’apposita convenzione, a essere coinvolti nei progetti di mantenimento e di sviluppo di questo monumento. Nel mese di giugno il Consiglio comunale di Nichelino ha anche approvato un atto di indirizzo per chiedere l’impegno, da parte di tutte le istituzioni interessate, e in particolar modo della Regione Piemonte, ad utilizzare parte dei finanziamenti europei per il recupero e la rivalutazione integrali dell’immobile. Si tratta di un’istanza che ho voluto fare mia e rilanciare in Aula, sollecitando la Giunta e lo stesso Consiglio regionale a non far venir meno l’attenzione, l’impegno e gli investimenti per questo edificio che, insieme alle altre Residenze Sabaude, costituisce parte consistente della ricchezza non solo economica, ma artistica e culturale, del nostro territorio.