Punto della situazione del nuovo Piano di Razionalizzazione delle Poste Italiane

Interrogazione di Valter Ottria sul punto della situazione del nuovo Piano di Razionalizzazione delle Poste Italiane 

Premesso che

  • il decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261 ha attribuito all’Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom) una competenza specifica nella determinazione dei criteri di ragionevolezza funzionali all’individuazione dei punti del territorio nazionale necessari a garantire una regolare ed omogenea fornitura del servizio postale;
  • con il successivo Decreto ministeriale del 7 ottobre 2008 i suddetti criteri sono stati aggiornati; per la distribuzione degli uffici postali sul territorio il parametro guida è costituito dalla distanza massima di accessibilità al servizio e, inoltre va assicurata l’operatività di almeno un ufficio postale nel 96 per cento dei comuni italiani;
  • sulla base delle funzioni attribuite dal d.lgs 261/1999, l’Agcom ha avviato con propria delibera n. 236/13/CONS un’apposita istruttoria finalizza a valutare la congruità dei vigenti criteri di distribuzione dei punti di accesso. Tale istruttoria si è conclusa con l’adozione di una ulteriore delibera, la n. 342/14/CONS, con la quale l’Autorità Garante ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui al DM del 2008 attraverso l’introduzione di specifiche previsioni di garanzia a tutela degli utenti residenti nelle zone più disagiate, tra cui i comuni rurali ed i comuni montani;

considerato che

  • nell’ambito del Piano industriale del gruppo 2015-2019, presentato all’amministratore delegato di Poste Italiane S.p.A si prospettavano numerosi tagli agli uffici e sportelli postali periferici che colpiscono pesantemente il Piemonte e, in particolare, la provincia di Alessandria;
  • la bozza della prima versione del piano di razionalizzazione degli uffici e sportelli postali  delineava una situazione per la quale, nel solo territorio alessandrino, almeno 24 uffici operativi su 217 in totale rischiavano il ridimensionamento mentre altri 5 sarebbero stati chiusi mentre il piano di razionalizzazioni previsto per il 2013-2014 indicava già un numero di uffici a rischio di soppressione più che raddoppiato;

sottolineato che

  • il 3 marzo 2015 il Consiglio Regionale del Piemonte approvava all’unanimità un ordine del giorno “TITOLO DELL’ODG” a prima firma del sottoscritto in cui si chiedeva alla Giunta di sollecitare il Ministero del Tesoro, quale azionista di riferimento di Poste italiane S.p.A., affinché il piano di razionalizzazione degli uffici e sportelli postali fosse riesaminato;
  • ad avviare un confronto con la Direzione regionale di Poste italiane e con tutte le amministrazioni locali coinvolte sugli effetti di una razionalizzazione del servizio postale, in modo tale che il piano sia il più aderente possibile alle reali esigenze del territorio;

rilevato che

  • il 25 marzo scorso, durante un’incontro alla presenza dei vertici di Poste Italiane, del vicepresidente della Giunta regionale, Aldo Reschigna, dell’assessore alla Montagna, Alberto Valmaggia, dei presidenti delle Province e dei sindaci dei Comuni piemontesi interessati, Poste Italiane ha formalizzato la sospensione del piano nazionale di razionalizzazione degli uffici postali ed ha espresso la propria disponibilità ad approfondire situazioni particolari come quella piemontese;

rilevato inoltre che

  • i sindaci di tutti i Comuni coinvolti manifestano ciclicamente la propria piena contrarietà ai tagli prospettati rilevando come, soprattutto nei piccoli centri della nostra Regione, una presenza capillare degli uffici postali è elemento di fondamentale importanza, in quanto concorre a garantire alla popolazione, in particolare agli anziani ed alle fasce a iù ridotta mobilità, i servizi essenziali, contribuendo così ad evitare lo spopolamento di ampie porzioni di territorio;
  • alcuni Comuni dell’alessandrino interessati dalle chiusure dei propri uffici postali, hanno trasmesso ai dirigenti del Gruppo Poste Italiane alcune proposte di revisione delle chiusure, suggerendo modalità di apertura mista tra il Comune e le frazioni spesso collocate al limite della distanza massima di accessibilità al servizio, ovvero del parametro guida  per la stesura del piano di razionalizzazione;
  • come si legge su alcuni quotidiani, in alcune zone Poste Italiane sta diminuendo la frequenza di consegna della posta ai cittadini arrivando a recapitare la corrispondenza ai cittadini a giorni alterni, venendo meno alla promessa di aumentare la presenza e la quantità dei servizi offerti dai postini nelle zone interessate dalla chiusura o dal depotenziamento degli uffici postali;

INTERROGA l’Assessore competente per sapere

  • Cosa intende fare la Giunta e a che punto sia il nuovo di razionalizzazione degli uffici e sportelli postali Gruppo Poste Italiane.