Ferrovie biellesi: mobilitazione pacifica e simbolica di imprenditori e pendolari sui binari. Il 30 da Chiamparino

Disagi sulle tratte ferroviarie biellesi. Barazzotto: «Adesso basta. O Rfi e Trenitalia ci ascolteranno o faremo come i No Tav al contrario, senza violenza, e con imprenditori e pendolari protesteremo pacificamente e simbolicamente sui binari per ottenere i servizi che chiediamo da anni».
E intanto il 30 settembre Chiamparino riceverà la delegazione biellese per le richieste di miglioria sulla Biella-Santhià.

Da un lato c’è il tavolo territoriale, finalmente coeso, formato da imprenditori, fondazione e politici che richiedono importanti migliorie sulla Biella-Santhià: elettrificazione della linea o treni bimodali, comunque investimenti di svariati milioni di euro che finalmente dovrebbero ridurre di parecchio la distanza di Biella con Torino e l’inserimento rapido del capoluogo in una tratta strategica come la Torino-Milano.
Dall’altro ci sono ritardi enormi e percorrenze di ore, inaccettabili, per pochi chilometri, sulla Biella-Novara, causati da scarsa o assente manutenzione o dalla mancanza totale di interventi come sui passaggi a livello.

«I No Tav si battono per il no in Val Susa, il Biellese ora si batterà pacificamente per il sì, ossia per ottenere linee e treni moderni che aspettiamo sul nostro territorio con un ritardo di oltre quarant’anni» spiega il consigliere regionale Vittorio Barazzotto. «Non ho dubbi sulla volontà della giunta Chiamparino di considerare il nostro appello – prosegue il consigliere – ne ho però molti sui margini di negoziazione della
Regione con Rfi. Oggi però è in gioco la sopravvivenza del Biellese. Il 30 settembre il presidente Chiamparino ci riceverà in un incontro che abbiamo richiesto e sarà l’occasione per illustrare l’intero quadro della situazione. Senza risposte immediate, però, anche per non correre il rischio di vanificare iniziative unitarie come, fra le altre, lo sviluppo cittadino pensato da 015, non possiamo più attendere. Ed inizio ad
essere allergico anche agli spot che decantano le ferrovie e l’alta velocità quando nel Biellese si rischia di impiegare due ore e mezza per raggiungere Novara».

Barazzotto conclude lanciando una vera e propria mobilitazione: «Dopo l’incontro in Regione sarà necessario muoversi compatti. E per questo propongo una mobilitazione che porti ad un’occupazione simbolica e pacifica dei binari, portando in stazione a Novara e a Santhià, o dove sarà maggiormente efficace, gli imprenditori assieme ai pendolari e ai cittadini biellesi ormai vessati oltre ogni ragionevole sopportazione».