Interrogazione di Gabriele Molinari sull’inceneritore di Vercelli
Premesso che:
- in data 29 giugno 2015, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il Municipio di Vercelli, Arpa Piemonte presentava i risultati di uno studio epidemiologico, a proposito della popolazione residente nei pressi dell’inceneritore di Vercelli; lo studio è stato pubblicato sul sito web di Arpa Piemonte, al seguente link: http://www.arpa.piemonte.it/arpa-comunica/filenotizie/2015/PresentazioneVercel-li20150629.pdf;
- lo studio epidemiologico si poneva l’obiettivo di descrivere gli effetti dell’inceneritore sulla salute della popolazione residente nei Comuni di Vercelli e Asigliano Vercellese; precisamente, venivano evidenziati i dati relativi a mortalità e morbilità sulla base dei ricoveri ospedalieri, dividendo la popolazione residente fra persone esposte e non esposte alle immissioni;
- dallo studio, si evincerebbe che i cittadini esposti all’inceneritore sono soggetti a probabilità di mortalità totale ben maggiori (+20%) rispetto ai cittadini non esposti; si evidenzierebbero più alti rischi di contrarre tumori maligni (+60%; +400% per il tumore del colon-retto, +180% per il tumore del polmone), ipertensione (+190%), malattie ischemiche del cuore (+90%), depressione (+80%), broncopneumopatie cronico-ostruttive negli uomini (+50%);
- con riguardo alla morbilità, a partire dalle diagnosi operate in occasione del primo ricovero ospedaliero, Arpa rileva maggiori rischi nella popolazione esposta all’inceneritore, relativamente al tumore del colon-retto (+35%), depressione (+10%), ipertensione arteriosa (+20%), broncopneumopatie cronico-ostruttive (+12%);
Ciò premesso, considerando la gravità di simili risultanze, nelle more di ulteriori – necessari – approfondimenti, lo scrivente Consigliere INTERROGA L’Assessore competente per sapere :
- quali provvedimenti intenda adottare la Giunta, nell’immediato, allo scopo di fronteggiare cautelativamente la situazione in atto nei territori limitrofi all’inceneritore di Vercelli, quali indicati dallo studio epidemiologico di Arpa Piemonte citato in premessa.