Sostegno al sistema camerale piemontese e ai suoi lavoratori

Ordine del giorno per l’impegno della Regione a sostegno del sistema camerale piemontese e dei suoi lavoratori

 Il Consiglio regionale del Piemonte, premesso che

  • le camere di commercio piemontesi costituiscono una risorsa importante per tutto il sistema delle imprese del nostro territorio grazie alle attività di promozione delle imprese e dei prodotti piemontesi che esse svolgono, nonché alla partecipazione, anche economica, a progetti importanti ed al supporto tecnico ed economico alle iniziative locali;
  • oltre alle funzioni promozionali, volte a sostenere l’economia della provincia in cui la singola camera di commercio opera ed attuate anche a mezzo di aziende speciali, le camere di commercio sono un punto di riferimento imprescindibile anche per tutte le attività concernenti la tenuta di registri, elenchi, albi e ruoli, nonché per la gestione di un completo e affidabile sistema di informazione commerciale e per le funzioni di regolazione del mercato, quali l’istituzione di camere arbitrali, sportelli di conciliazione, la promozione di contratti tipo per categorie omogenee di attività, la partecipazione a conferenze di servizi, la vigilanza per la repressione delle azioni di concorrenza sleale;

considerato che il sistema camerale piemontese vede impegnati circa 900 addetti tra dipendenti camerali diretti e dipendenti delle aziende speciali -compresa Unioncamere- istituite ai sensi del Decreto legislativo n. 23/2010 come organismi strumentali cui è attribuito il compito di realizzare le iniziative funzionali al perseguimento delle finalità istituzionali proprie delle camere di commercio stesse;

constatato che

  • a seguito dei recenti interventi legislativi il sistema delle camere di commercio italiane sta vivendo una fase di profonda ristrutturazione. In particolare il Decreto Madia di riforma della Pubblica Amministrazione, convertito con la legge 11 agosto 2014 n. 114, prevede, all’articolo 28, che nelle more del riordino del sistema delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura l’importo del diritto annuale per il 2014, di cui alla Legge 29 dicembre 1993 n. 580 e destinato al loro finanziamento, venga ridotto per l’anno 2015 del 35 per cento, del 40 per cento per il 2016 e, a decorrere dal 2017, del 50 per cento;
  • sebbene sia condivisibile una rivisitazione del sistema camerale atto a valorizzare al meglio le competenze del settore a sostegno dello sviluppo delle imprese come avvenuto con la legge n. 114/2014, occorre comunque che sia valutato nel modo più ponderato possibile l’impatto di tale revisione sulla capacità stessa delle camere di commercio di svolgere le proprie funzioni;

rilevato che

  • se tale disposizione normativa non sarà modificata produrrà un pesante impatto sulla situazione occupazionale dell’intero sistema camerale: si stima che siano più di 2500 i posti a rischio in Italia e forti incidenze si avranno anche sul sistema camerale piemontese;
  • il sistema delle camere di commercio, per la qualifica particolare di associazione datoriale, in base alla normativa attuale non può fare ricorso agli ammortizzatori sociali e agli strumenti a disposizione delle imprese in difficoltà a tutela dei propri lavoratori;
  • per far fronte alla sopra richiamata forte diminuzione delle risorse, le camere di commercio del Piemonte, Unioncamere Piemonte e le aziende speciali (prevalentemente presenti in termini di dipendenti come CCIAA di Torino) dovranno fare fronte, nei prossimi due-tre anni, ad una drastica riorganizzazione che passerà attraverso una serie di interventi strutturali con perdita di posti di lavoro, mobilità e contratti di solidarietà che comporteranno, ovviamente, una diminuzione dei salari;
  • i primi a subire le dirette conseguenze dei tagli sono già stati i lavoratori precari, cui non sono stati rinnovati i contratti in scadenza a fine 2014. Per la restante parte del personale dovranno essere sottoscritti contratti di solidarietà per poter salvaguardare il più alto numero di addetti possibile, ma i contratti di solidarietà nei settori interessati potrebbero anche non essere accettati con il conseguente rischio di licenziamenti per i lavoratori interessati che, oltretutto, non possono beneficiare di alcun tipo di ammortizzatore sociale;

ricordato che

  • a fine novembre 2014 le organizzazioni sindacali hanno già richiesto un’audizione urgente alla Commissione consiliare competente in materia di lavoro per illustrare nel dettaglio le dinamiche sopra richiamate e sottolineare l’urgenza di un intervento da parte della Regione a sostegno di tutti i lavoratori delle camere di commercio coinvolti;
  • è tuttora all’esame del Parlamento un disegno di legge delega sulla riforma della Pubblica Amministrazione che prevede, tra le altre disposizioni, una revisione delle funzioni e dell’organizzazione del sistema camerale

IMPEGNA la Giunta regionale del Piemonte

  • a sollecitare le opportune modifiche normative atte a consentire comunque che i lavoratori delle camere di commercio possano contare sulla rete di protezione costituita dagli ammortizzatori sociali e, per i dipendenti delle Unioni Camerali regionali e in più delle Aziende Speciali soppresse alle Camere di Commercio;
  • a valorizzare il ruolo di sostegno al sistema produttivo piemontese svolto dalle camere di commercio in sinergia con altre istituzioni, associazioni ed uffici di rilevanza nazionale, regionale e locale.