Monitoraggio dell’applicazione delle norme sulla parità di genere

Mozione di Nadia Conticelli sul monitoraggio della corretta applicazione delle norme sulla parità di genere nei Consigli e Giunte degli Enti locali piemontesi, nonché negli organi di amministrazione e controllo

Il Consiglio regionale del Piemonte,premesso che

  • la legge 7 aprile 2014, n. 56   recante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, nota come Legge Delrio, prevede all’articolo1, comma 137 che “Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico”;
  • pertanto tale norma mira a garantire la compiuta realizzazione del principio della parità di genere negli enti locali integrando, a tal fine, quanto disposto dall’articolo 46 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali), ovvero che nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini il sindaco nomina, garantendo la presenza di entrambi i sessi, i componenti della Giunta, tra cui un vicesindaco e un vicepresidente;

considerato che

  • le citate disposizioni della Legge Delrio rappresentano dunque l’ultimo passo di un lungo percorso volto ad applicare il principio costituzionale – sancito dall’articolo 51 – della parità di accesso di tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza;
  • il ruolo della donna nella vita pubblica attuale, e non solo, è ancora limitato ed appare difficile superare una storia millenaria che ha visto la donna posta in posizione di subalternità. Eppure le donne hanno in sé grandi potenzialità che, ancora oggi, per ragioni storiche e sociali non vengono completamente valorizzate;
  • l’approccio ai problemi, le modalità di relazioni di uomini e donne sono diversi tra loro e la struttura dei valori femminili, orientata alla responsabilità verso gli altri e ad una maggior attenzione ai fenomeni emotivi e sociali, determina un approccio diverso anche nell’affrontare le complesse tematiche che le Istituzioni sono chiamate quotidianamente ad affrontare. Questa diversità, se è riconosciuta e valorizzata, può costituire uno straordinario fattore di cambiamento e di crescita culturale e sociale della vita pubblica: oggi più che mai c’è bisogno della ricchezza di quest’esperienza;

constatato che

  • a livello normativo la citata norma della Legge Delrio integra le disposizioni di cui legge 23 novembre 2012, n. 215, volte a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali;
  • con legge n. 215/2012 sono state infatti introdotte modifiche delle norme per l’elezione dei consigli comunali prevedendo misure per rafforzare la presenza delle donne e, inoltre, sono stati previsti interventi volti a consolidare la parità di genere nelle giunte e, più in generale, in tutti gli organi collegiali non elettivi;

sottolineato che

  • in seguito alle segnalazioni fatte dal Difensore civico regionale, lo scorso 16 marzo 2015 l’Assessora alle Pari opportunità ha inviato una lettera riguardante l’applicazione del principio della parità di genere nei Consigli e nelle Giunte degli Enti locali piemontesi in cui, richiamate le citate leggi n. 215/2012 e n. 56/2014, si sollecita un monitoraggio dell’applicazione di tali norme per quanto concerne Comuni, Province e Città metropolitana non solo per salvaguardare il principio di parità, ma anche per evitare che gli stessi Enti locali, in eventuale difetto di applicazione delle norme citate, espongano gli atti assunti a sindacato di illegittimità, portando altresì all’esercizio dei previsti poteri sostitutivi da parte del Governo;
  • la lettera dell’Assessora alle Pari opportunità segue, tra l’altro, ad un’altra comunicazione, inviata lo scorso novembre 2014 a tutti i Consiglieri regionali del Piemonte dalla Commissione regionale Pari opportunità, in cui si sollecitava il rispetto dell’equilibrio nelle rappresentanze di genere anche nelle società quotate nei mercati regolamentati ed in quelle a controllo pubblico, come disposto dalla legge 12 luglio 2011, n. 120, che ha introdotto una importante novità nell’ambito del diritto societario italiano, ovvero l’obbligo di rinnovare gli organi sociali delle società quotate in scadenza riservando una quota pari ad almeno un quinto dei propri membri alle donne;

ritenuto che

  • sia indispensabile che la Regione si attivi tempestivamente per verificare il rispetto del principio della parità di genere sia negli Enti locali che nella composizione degli organi delle società a controllo pubblico e quotate;

IMPEGNA la Giunta regionale del Piemonte

  • ad attivare ogni necessaria azione atta a monitorare la piena e corretta applicazione dell’articolo 1, comma 137 della legge 7 aprile 2014, n. 56 per quanto riguarda la composizione delle Giunte dei Comuni, delle Province e della Città metropolitana;
  • a monitorare altresì il rispetto delle norme concernenti la rappresentanza di genere negli organi di amministrazione e controllo di cui alla legge 12 luglio 2011, n. 120.