Nadia Conticelli e Domenico Rossi commentano la relazione annuale dell’on. Mellano, garante della Regione Piemonte dei diritti delle persone private della libertà personale.
Conticelli dichiara: “La struttura torinese è stata pilota per tanti progetti educativi e di inserimento lavorativo, il primo polo universitario è nato qui, ma oggi mancano progetti e personale per portare avanti le reti con il territorio e attivare reale progetti di rieducazione.
Il nostro carcere da anni però è divenuto un’istituzione di tipo punitivo per tutti e tutte coloro che vivono o lavorano all’interno, non solo per le persone ristrette ma anche per i lavoratori. Le cause sono davanti ai nostri occhi, concrete: la carenza di personale, l’inadeguatezza delle strutture, la carenza di progetti mirati, la detenzione come unica risposta al disagio sociale.
A Torino serve un nuovo carcere che sostituisca il Lorusso e Cotugno anche nelle visione che ne è alla base. Il ministro ha annunciato la volontà di costruire nuove strutture: ma dove intende farle, con quali fondi? E soprattutto nell’ attesa serve la dotazione di un organico adeguato.
La Regione può farsi parte attiva per ciò che riguarda le politiche dell’abitare, consentendo così l’attivazione di pene alternative al carcere. Può sostenere e promuovere lavorativi e percorsi pedagogici anche insieme alle amministrazioni comunali. E poi ci aspettiamo che la giunta regionale interloquisca con forza con il governo perché la situazione è insostenibile, assistiamo quotidianamente alle proteste di carcerati e dei lavoratori che sono all’interno e di tutti gli operatori del settore. Noi presenteremo una mozione”.
Aggiunge Rossi: “La relazione del garante è, anche quest’anno, un eccezionale strumento di lavoro per chi vuole davvero occuparsi del sistema penitenziario. Basta leggere i dati per capire che il panpenalismo, caro alla destra italiana, è assolutamente inadeguato a risolvere i problemi del sistema penitenziario. La bussola deve essere sempre la nostra costituzione che vorrebbe un sistema volto alla rieducazione e al reinserimento sociale e non alla punizione fine a se stessa. Mi auguro che la Giunta tenga conto e si adoperi per mettere in campo le azioni indicate dalla relazione della commissione sanità della scorsa legislatura e investa su politiche di formazione professionale e di inserimento lavorativo”.