SUI CINGHIALI LA GIUNTA CIRIO PREFERISCE PAGARE I RISARCIMENTI PIUTTOSTO CHE FARE PREVENZIONE

«La maggioranza di destra ha bocciato un mio emendamento al bilancio di previsione 2022 della Regione Piemonte, che mirava ad aumentare le risorse per l’assunzione di agenti faunistico-venatori da parte delle Province e della Città Metropolitana di Torino. L’assunzione di queste figure è una funzione conferita dalla Regione, quindi necessita dei fondi regionali per essere attuata.

Sono convinta che il mero intervento di risarcimento per i danni provocati dal sovrannumero di fauna selvatica (un esempio su tutti: i cinghiali!) non sia risolutivo ed anzi configuri uno spreco di denaro pubblico.

Occorre, piuttosto, intervenire alla radice del problema, mettendo gli operatori provinciali in condizione di abbattere i capi in eccesso, come previsto dal Piano nazionale di contrasto alla Peste Suina Africana.

Come possono i 4 operatori, attualmente attivi sul contenimento dei cinghiali, presidiare un territorio vasto come la Città Metropolitana di Torino?

Quattro agenti da soli non possono certo effettuare un numero sufficiente di abbattimenti né la necessaria ricerca capillare di carcasse di cinghiali uccisi dalla peste suina africana.

A dicembre 2021 la Regione aveva approvato il fabbisogno indicato dalla Città Metropolitana: 14 agenti aggiuntivi, da sommarsi ai 19 presenti (di cui solo 4 impegnati sull’abbattimento dei cinghiali), ma la Giunta di centrodestra ha ritenuto di non dar seguito a questo impegno. I soldi nel bilancio di previsione 2022 della Regione non ci sono. Il mio emendamento (che allego) è stato bocciato, e con esso ogni seria progettualità sul contenimento dei cinghiali.

Basta parlare solo di risarcimenti: è ora di parlare di prevenzione. Gli agricoltori non vogliono allevare cinghiali per poi chiedere un rimborso, ma raccogliere quello che seminano. Così come gli automobilisti vogliono circolare senza pericoli e gli ambientalisti vogliono vedere preservate le altre specie animali compromesse dalla presenza eccessiva dei cinghiali.

Considerando che ogni agente faunistico venatorio della Città Metropolitana costituisce personale qualificato stabilmente operativo durante tutto l’anno e abbatte in un anno 3 volte il numero di cinghiali abbattuto da un cacciatore, i responsabili della sanità e dell’agricoltura della nostra Regione dovrebbero agire con maggior serietà per depopolare i cinghiali ed eradicare una sciagura come la Peste Suina Africana, che minaccia le 3.000 aziende piemontesi impegnate nel settore zootecnico suinicolo.

La Giunta di centrodestra dovrebbe mettere in campo misure urgenti per contenere l’invasione di questi animali, che provoca gravi rischi sanitari, ambientali, stradali e agricoli. Invece, ricorre esclusivamente a due strumenti, i risarcimenti e la caccia, che si sono rivelati ampiamente insufficienti e non risolutivi. Ci saremmo aspettati una riforma degli Atc e dei Ca (Ambiti Territoriali di Caccia e Comprensori Alpini), il potenziamento del monitoraggio su base regionale dei piani approvati per la caccia di selezione e un’iniezione di fondi per l’assunzione degli agenti faunistico venatori provinciali, finanziati dalla Regione, ma nel bilancio targato Cirio non c’è nulla di tutto questo.

Consigliera regionale Pd e Vicepresidente della III Commissione del Consiglio regionale del Piemonte