IL PRESIDIO DEL TERZO SETTORE SEGNO DI GRANDE DISAGIO. LA GIUNTA REGIONALE RIPRISTINI I FONDI TAGLIATI.

 Questa mattina erano tanti gli enti riunitisi davanti a Palazzo Lascaris per chiedere una marcia indietro sui tagli alle cure domiciliari per la non autosufficienza e sulla psichiatria territoriale.

Nel settembre 2018 vedeva la luce il “Manifesto dell’Alleanza per la “tutela della non autosufficienza”, firmato da molti enti piemontesi: Acli Piemonte, Bottega del Possibile, Fondazione Promozione Sociale, Auser, Anteas, Ada, Anffas, Anpas, Croce Verde, Avis, Fidas, Avo, Soms, Legacoop, Federsolidarietà ecc.

L’obiettivo era chiedere un nuovo impegno per riconoscere diritti e tutele alle persone non autosufficienti, impossibilitate a mangiare o lavarsi da sole e bisognose di assistenza sanitaria e sociale h 24, e alle persone con problemi di salute mentale.

Nessuno deve essere lasciato solo, nessuna persona è un peso inutile da trattare come uno scarto.

Per questo ci opponiamo al taglio di 5 milioni di euro (10 da inizio mandato) di fondi sociali regionali sulle cure domiciliari per le persone non autosufficienti e sulla psichiatria territoriale (borse lavoro, assegni terapeutici, gruppi appartamento…), operato dalla Giunta Cirio nel bilancio di previsione 2022 della Regione.

Chi darà assistenza agli 11.121 piemontesi non autosufficienti in lista d’attesa per un progetto domiciliare, che vivono bloccati in un letto?

Chi darà sollievo alle famiglie che si prendono cura di una persona con problemi di salute mentale?

L’invecchiamento della popolazione piemontese e la crisi economica delle famiglie non trovano risposte nel bilancio di previsione 2022 della Regione Piemonte.

Per il centrosinistra la domiciliarità delle cure è una priorità, non solo sociale ma anche sanitaria, e faremo di tutto per difenderla.