ANCHE LA CITTA’ METROPOLITANA DI TORINO SI OPPONE AL DISEGNO DI LEGGE “ALLONTANAMENTO ZERO”

 Il Consiglio della Città Metropolitana di Torino nella seduta del 30 marzo ha approvato a maggioranza (12 voti su 18) un Ordine del Giorno a prima firma Schillaci di contrarietà al Disegno di Legge regionale “Allontanamento zero”.

La presa di posizione contraria di questo ente che rappresenta 2,2 milioni di abitanti, più di metà del Piemonte, si aggiunge a quella di molti Comuni: Torino, Cuneo, Verbania, Moncalieri, Collegno, Settimo, Grugliasco, Pinerolo, Chieri, Savigliano, Bra, Saluzzo, Rivalta, Piossasco, San Mauro, Alpignano, Rivarolo, Santena, Druento, Bruino, Cumiana, None, Strambino, Sant’Antonino, Airasca, Piobesi, Nomaglio, Massello, Rueglio, Lauriano, Baveno, Castelletto Ticino, Vigliano Biellese, Valdilana, Calamandrana. Molti altri comuni hanno depositato un ordine del giorno di contrarietà e lo approveranno al primo Consiglio utile.

Come può il Presidente Cirio ignorare questo appello dei territori, che ha carattere civico e non solo politico?

Oltre alla voce preoccupata delle istituzioni, si sta levando quella della società civile: le associazioni di famiglie affidatarie, quasi 100 docenti universitari, i sindacati, gli ordini professionali, i magistrati e le camere minorili, molti esponenti ecclesiastici. Non lasciamoli inascoltati come è accaduto per la legge regionale sul Gioco d’Azzardo Patologico.

Ogni bambino ucciso o maltrattato è un fallimento della società. Ecco perché in Piemonte è sbagliato parlare di “allontanamento zero”. Tante piccole vittime di infanticidio sarebbero vive e tanti bambini e ragazzi sarebbero cresciuti in un contesto sereno, se i servizi fossero stati messi in condizione di intervenire in tempo. Potenziamo i progetti e i servizi, per garantire un maggior accompagnamento alle famiglie fragili, ma anche per garantire, come extrema ratio, gli allontanamenti dei minori dalla famiglia, laddove sia necessario.

Sulla tutela dei minori dovremmo unirci e non dividerci, per questo chiediamo di ritirare un testo così divisivo e di avviare un tavolo di lavoro bipartisan per redigere invece un Piano per l’Infanzia e l’Adolescenza in Piemonte, che metta nuove risorse e investa sui servizi.

Monica CANALIS – vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale