Con la costituzione di “Azienda Zero” in Piemonte è in corso un radicale cambiamento dell’organizzazione sanitaria

 “Mi batto da mesi per l’approvazione in Piemonte di un nuovo Piano Socio Sanitario che è fermo alla versione 2012/2015. Ritengo fondamentale questo atto perché permetterebbe una nuova lettura dei bisogni di salute dei piemontesi con una corretta predisposizione dell’organizzazione del sistema sanitario e un’adeguata allocazione delle risorse. Purtroppo ho la certezza che, nei fatti, la Regione e molti centri zona (nonostante l’approvazione di un ordine del giorno in tantissimi Consigli comunali) non sono interessati ad affrontare con questo approccio la complessità sociosanitaria che abbiamo di fronte. Ne prendo atto, ma si sappia che, in Consiglio regionale, abbiamo iniziato l’iter legislativo che porterà alla costituzione dell’Azienda Zero regionale con competenze gestionali molto importanti ora in capo alle Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere che cambieranno radicalmente l’operatività delle Aziende stesse” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“A questa prospettiva riformista – prosegue Ravetti – noi, in provincia di Alessandria, non dovremmo opporci ma, al contrario, dovremmo accettare la sfida della riorganizzazione con proposte specifiche. Per esempio, nel nostro territorio credo sia giunto il tempo di mettere in fila le priorità delle scelte a partire dalla gestione della rete ospedaliera, ora inspiegabilmente (per me) in capo a due Aziende differenti, dal nuovo ospedale, dall’Irccs e dai distretti territoriali con budget più alti per obiettivi più concreti. In questo contesto riorganizzativo, oltre che dell’aumento del budget, potremmo cogliere l’opportunità di discutere dell’aumento del numero dei distretti sanitari in questa provincia. In fondo, come specificato nella lr 18/2007, esistono linee di indirizzo e premialità quando coincidono gli ambiti territoriali sanitari con quelli dell’ente gestore delle politiche sociali”.

“E’ noto che in provincia di Alessandria non c’è alcuna coincidenza di alcun genere in questo senso. Sono convinto che per noi il più importante ristoro per il prezzo che il Covid-19 ci ha fatto pagare dovrebbe essere la libertà di riorganizzarci, garantendo servizi socio sanitari migliori con un più alto trasferimento di risorse. Questo è il momento giusto per affrontare questi temi così importanti: l’Asl Al è diretta da un Commissario, l’Azienda Ospedaliera di Alessandria non ha più il Direttore Generale, l’Assemblea provinciale dei Sindaci non è funzionante da due anni. Bastano queste verità per convincersi che l’Assessore regionale dovrebbe conferire un mandato ad un unico Commissario per condividere prima e per realizzare poi un nuovo scenario più utile alle esigenze dei cittadini” conclude il Consigliere Ravetti.