Gruppo di indagine su Covid 19, in quattro mesi 12 sedute, oltre 40 soggetti auditi

Oggi in Consiglio Regionale, come prevedeva la Delibera dell’Ufficio di Presidenza istitutiva del gruppo di indagine, ho relazionato sui primi mesi di attività di indagine. Il gruppo si è ritrovato 12 volte audendo oltre 40 soggetti nell’arco di quattro mesi: strutture regionali, sindacati, rappresentanze datoriali e associazioni. In questo modo si sono raccolte opinioni e dati importanti sulla prima fase dell’epidemia di covid19, che è andata da febbraio a giugno.

In questi primi mesi sono sempre stati garantiti dalla maggioranza gli spazi necessari al gruppo di indagine, tuttavia sarebbe auspicabile per i prossimi mesi poter contare su una calendarizzazione degli spazi per le riunioni che offra maggior respiro, al fine di consentire la partecipazione degli assessori competenti.

Molte delle questioni aperte, ad esempio l’implementazione del sistema tamponi e le relative politiche d’accesso, il supporto alle RSA, i temi legati alle nuove assunzioni o alla realizzazione di posti letto, hanno avuto una naturale continuazione in quello che è avvenuto negli ultimi mesi, nella c.d. seconda ondata. Nei prossimi mesi sarà quindi possibile una analisi “a bocce ferme” che non è stata possibile nei mesi caldi dell’emergenza, dove questi temi venivano affrontati secondo le contingenze del momento in quarta commissione.

Da marzo a ottobre è possibile rilevare che si è finalmente conclusa l’evoluzione della c.d. catena di comando, che ha trovato un assetto definitivo. Difficile però non rilevare che spesso le esigenze di comunicazione hanno confuso la reale portata dei singoli provvedimenti e che molte scelte organizzative hanno spesso inseguito i problemi invece di anticiparli. Inoltre la decisione di individuare due gruppi distinti ha impedito dall’origine di sviluppare una positiva riflessione legata all’integrazione di territorio e ospedale, che vengono così esaminati come due realtà che non trovano contatto e che ha portato i due gruppi ad adottare approcci divergenti rispetto alle delibere istitutive e differenti fra loro: il gruppo Monchiero legando la sua rivisitazione della rete all’individuazione dei nuovi posti letto di terapia intensiva, il gruppo Fazio individuando invece un più generale tema di rivisitazione della sanità di territorio.

Nei prossimi mesi, oltre ai temi già citati, un focus particolare sarà rivolto ai temi delle carceri e dell’associazionismo, sollecitati da diversi commissari partecipanti al gruppo.

Daniele Valle, Coordinatore Gruppo di indagine sul Covid19