MANCANO PEDIATRI E MEDICI DI BASE: OCCORRE GARANTIRE LA PIENA COPERTURA

“In diversi quartieri di Torino, tra cui Vallette, Parella, Lucento, Barca, Bertolla e Pietra Alta, cioè le periferie più popolose dove risiedono le famiglie e le fasce economicamente più fragili, per effetto dei pensionamenti degli attuali medici, le famiglie rischiano di rimanere senza un pediatra e/o il medico di base di riferimento sul territorio. Si registra una oggettiva difficoltà, confermata dalla Federazione italiana medici pediatri, ad individuare professionisti a ricoprire incarichi temporanei e le tempistiche necessarie ad assegnare gli incarichi definiti”, ha dichiarato in aula la Presidentessa della II Commissione, che ha presentato un question time all’assessore alla Sanità.

“L’emergenza connessa alla carenza di futuri medici  è confermata da numerosi fonti. Gli studi demografici effettuati al riguardo dimostrano che ampie fasce di popolazione rischiano in futuro di non avere più un medico di famiglia: dai dati forniti dal Ministero della Salute, riferiti al 2013, circa il 65 per cento dei medici in convenzione aveva già 27 anni di anzianità di laurea. E la Federazione italiana medici di medicina generale conferma che, nei prossimi quindici anni, il 46 per cento dei medici di base che andrà in pensione non sarà sostituito. Visto che il piano sociosanitario vigente si basa sull’assunto di una razionalizzazione dei presidi ospedalieri veri e propri, rafforzando nel contempo però la medicina territoriale, è importante garantire la piena copertura territoriale nella città di Torino del servizio pediatrico e della medicina di base”.
L’Asl Città di Torino provvederà a breve all’attribuzione di incarichi definitivi a seguito delle dimissioni di due pediatri, avvenute nel mese di dicembre 2017, dopo che in seguito agli avvisi per l’affidamento di incarichi provvisori nessun candidato dei 400 circa presenti in graduatoria ha accettato gli incarichi.
“L’auspicio è che, come confermato dall’assessore , sia ultimata l’assegnazione di 14 incarichi sulla base delle zone carenti definite nel primo semestre dello scorso anno e che le ulteriori 13 carenze definite nella seconda metà del 2017 vengano pubblicate quanto prima per l’attribuzione di incarichi definitivi. Pediatri e medici di base devono ottenere le assegnazioni sulla base delle esigenze reali dei territori. L riorganizzazione ospedaliera prevista dal Piano sociosanitario regionale ha come punto forte il rafforzamento del servizio sanitario territoriale”.
“Per i pediatri c’è anche una carenza di specialisti, quindi una distanza tra le esigenze del nostro territorio la formazione con lo sbarramento del numero chiuso per l’accesso alla facoltà e alla specialistica. In questa direzione è davvero opportuna la richiesta di autonomia rispetto alle esigenze formative presentata dal presidente della Regione”.