Mancata inclusione di “Corona Verde” nel Progetto di Rete ciclabile di interesse regionale

Interrogazione di Andrea Appiano sulla mancata inclusione di “Corona Verde” nel Progetto di Rete ciclabile di interesse regionale

 Premesso che 

  • la strategia “Europa 2020”, finalizzata a rilanciare l’economia dell’Unione Europea, mira in particolare alla crescita sostenibile, più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva, con l’obiettivo di costruire un’economia a basse emissioni di CO2, capace di sfruttare le risorse in modo efficiente e sostenibile e tutelare l’ambiente, riducendo le emissioni di gas serra;
  • sulla base di tali indirizzi strategici europei è stato approvato, con D.G.R. n. 17-6936 del 23 dicembre 2013, il Documento strategico di indirizzi per la redazione del Piano regionale dei trasporti (DSPRT);
  • tra gli indirizzi contenuti nel Documento figura il tema della sostenibilità in termini di impatto ambientale con un’attenzione particolare alla mobilità ciclistica, per il cui sviluppo è individuata come prioritaria la realizzazione di una rete di piste e percorsi ciclabili di interesse regionale, sicura ed integrata con gli altri modi di trasporti, concepita in continuità ed omogeneità ai percorsi che superano i confini regionali, quali la rete ciclabile trasnazionale “EuroVelo” e la Rete Ciclabile Nazionale “Bicitalia”, e che favorisca l’utilizzo della bicicletta quale mezzo di trasporto per distanze brevi e spostamenti sistematici;

considerato che 

  • la Regione Piemonte, a partire dal 2000, ha programmato e gestito il progetto strategico denominato “Corona Verde”, inserito nel Documento Unico di Programmazione (DOCUP) Obiettivo 2 – redatto ai sensi del Regolamento 1260/99. L’idea alla base del progetto è di realizzare un’infrastruttura verde che integri la Corona di Delizie delle Residenze Reali con la cintura verde, rappresentata dal patrimonio naturale dei parchi metropolitani, dei fiumi e delle aree rurali ancora poco alterate, per riqualificare il territorio metropolitano torinese e migliorarne la qualità di vita;
  • nell’ambito del progetto Corona Verde la Regione, nel corso dell’ultimo decennio, ha finanziato tratti del sistema ciclabile dell’area metropolitana torinese, dando anche avvio alla valorizzazione dell’itinerario pilota “Corona di delizie in bicicletta”, anello di 112 chilometri di ciclopiste, ciclostrade e strade rurali che collega le Residenze reali, i Parchi dell’area metropolitana di Torino e le Aree protette regionali toccando paesaggi fluviali, agricoli e storici;

constatato  che 

  • in coerenza con Il Piano Territoriale Regionale, di cui alla D.C.R. n. 122-29783 del 21 luglio 2011, e applicazione del citato Documento strategico di indirizzi per il Piano regionale dei trasporti e della legge regionale 17 aprile 1990, n. 33 che promuove l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto prevedendo anche la realizzazione di una rete di piste ciclabili o di percorsi che agevolino il traffico ciclistico, lo scorso 27 luglio 2015 la Giunta regionale ha approvato con D.G.R. n. 22-1903 il Progetto di Rete ciclabile di interesse regionale;

rilevato che 

  • il Progetto di Rete ciclabile di interesse regionale, che delinea i tracciati oggetto di possibili finanziamenti regionali, contempla Corona Verde solo per quanto riguarda l’anello ciclabile di Corona di Delizie escludendo, quindi, gli altri ambiti territoriali;
  • gli ingenti investimenti fatti per portare a compimento il Progetto Corona Verde avrebbero, viceversa, reso non solo auspicabile, ma necessario l’inserimento a pieno titolo nel Progetto di Rete ciclabile di interesse regionale, in modo da rendere possibili nuovi investimenti per le strutture già realizzate finalizzati alla promozione turistica, al potenziamento della fruizione e alla creazione di servizi accessori;

INTERROGA l’Assessore regionale competente per sapere

 

  • se non ritenga opportuno, alla luce delle considerazioni esposte in premessa, rivedere il Progetto di Rete ciclabile di interesse regionale includendovi a pieno titolo il Progetto Corona Verde, di cui costituisce naturale integrazione.