Tutela del diritto allo studio: si innalzino le soglie massime del tetto ISEE

Revisione delle soglie massime nazionali degli indici ISPE e ISEE a tutela del diritto allo studio                     

Il Consiglio regionale, PREMESSO CHE
  • la Giunta Regionale, sin dal momento del suo insediamento, ha dimostratto particolare attenzione al tema del diritto allo studio, adottando a sua garanzia diversi provvedimenti quali lo stanziamento di maggiori risorse economiche dedicate, l’eliminazione della media matematica dai criteri di accesso alle graduatorie per borse di studio, la reintroduzione della rappresentanza studentesca nel Consiglio di Amministrazione di EDISU, gli interventi a favore della residenzialità studentesca universitaria;

CONSIDERATO CHE

  • a seguito del d.P.C.m n.159 del 5 dicembre 2013 e del D.M. 7 novembre 2014, a far data da gennaio 2015 è entrato in vigore il nuovo indicatore della situazione economico-patrimoniale (ISEE), strumento mediante il quale gli aventi diritto vengono inseriti nelle graduatorie per l’accesso alle borse di studio e l’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie;
  • che il nuovo ISEE rivaluta il patrimonio immobiliare, in quanto non più legato all’ICI (valutazione 100) ma all’IMU (valutazione 160); tiene conto del patrimonio mobiliare; conteggia il reddito dei fratelli al 100% (e non più al 50%) e i redditi esenti IRPEF;

CONSIDERATO ALTRESÌ CHE

  • per l’accesso ai benefici del diritto allo studio universitario sono definite due soglie massime nazionali (come indicate nell’attuale D.M. n.486 del 14 luglio 2015), che devono essere entrambe soddisfatte: ISEE minore o uguale a 20.998,37 e ISPE minore o uguale a 35.434,78;
  • le soglie 2015 sono state corrette solo in base all’indice ISTAT di variazione dei prezzi al consumo e non in base alla nuova normativa entrata in vigore il primo gennaio 2015;

 

CONSTATATO CHE

  • il solo adeguamento ISTAT porta all’esclusione dal diritto allo studio del 20/25% di coloro che erano beneficiari lo scorso anno, costringendo molti studenti ad abbandonare gli studi o a richiedere il trasferimento nei pressi di un Ateneo più vicino alla località di residenza;
  • il motivo primario di esclusione è l’indice ISPE, che per via della rivalutazione del patrimonio immobiliare e dell’inserimento nel conteggio anche dei beni mobili, ha subito un aumento medio del 36% (dato fornito dall’IRPET toscano), con la conseguenza è che molti studenti si trovano ora in prima fascia reddituale e con l’indice ISPE sopra la soglia massima, mentre fino allo scorso anno era raro che uno studente superasse l’indice ISPE e non l’indice ISEE;
  • l’ISEE, invece, in base ai dati forniti dal Ministero del Lavoro, ha subito un aumento medio del 10%;

PRESO ATTO CHE

  • l’indice ISPE non è considerato per benefici diversi da quelli legati al diritto allo studio universitario;
  • nell’ISEE il patrimonio è già conteggiato;
  • con la nuova normativa il peso “effettivo” del patrimonio nella costruzione dell’ISEE, in base ai dati del Ministero del Lavoro, risulta incrementato di circa il 50%, passando da meno di un settimo (13,6%) a più di un quinto (20,5%);

IMPEGNA

La Giunta Regionale del Piemonte

  • ad attivarsi presso i competenti organi ministeriali affinchè venga rivista la soglia massima nazionale dell’indice ISPE e la soglia massima nazionale dell’indice ISEE sia innalzata a 23.000.