Fondazione Ordine Mauriziano

L’interrogazione di Daniele Valle sulla Fondazione Ordine Mauriziano 

Premesso che 

  • l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (OM), nato nel 1573 come ente ospedaliero con compiti di beneficenza, di istruzione e di culto, le cui funzioni venivano riaffermate anche dalla legge n. 1596 del 1962, a partire dall’ottobre 1999 attraversava un forte periodo di crisi determinato dalla modifica da parte della Regione Piemonte del sistema di finanziamento della spesa sanitaria, che determinava un declassamento dell’OM da soggetto facente parte della rete pubblica (con risorse parametrate ai costi) a soggetto accreditato (con risorse parametrate al valore delle prestazioni);
  • la Fondazione Ordine Mauriziano (FOM), istituita con il decreto legge n. 277 del 2004, convertito nella legge n. 4 del 2005, è erede del patrimonio dell’OM, le cui funzioni venivano scisse separando l’attività ospedaliera destinata a inserimento nell’ordinamento sanitario regionale, dal restante patrimonio che viene trasferito al nuovo ente FOM;

considerato che

  • alla FOM veniva dunque attribuito l’onere del “risanamento del dissesto finanziario” pregresso dell’Ordine, tramite liquidazione concorsuale dei beni disponibili ed era inoltre assegnato “lo scopo di conservare e valorizzare il patrimonio culturale di sua proprietà”, nel quale si conta la Palazzina di Caccia di Stupinigi, l’ Abbazia di S.Maria di Staffarda, la Precettoria di S.Antonio di Ranverso, l’Archivio Storico, oltre alla Basilica Mauriziana di Torino;
  • la Fondazione, privata di qualsiasi attività di rilevanza sanitaria, veniva tuttavia onerata del compito di “provvedere al risanamento finanziario” dell’Ente ospedaliero dal quale era stata scorporata, con il presidio di regole concorsuali di carattere temporaneo, assimilate a quelle del risanamento del dissesto degli enti locali, che si rivelavano inadeguate;
  • nel luglio 2007 si conferma che la FOM è gravata, oltre che dalle problematiche del pregresso dissesto ospedaliero, da un rilevantissimo sbilancio della gestione propria (nell’ultimo esercizio, costi pari a oltre un quadruplo dei ricavi) tale da determinarne uno stato di grave dissesto proprio e viene quindi assoggettata alla disciplina commissariale speciale con applicazione delle disposizioni della Legge Fallimentare sulla liquidazione coatta amministrativa che si sostanzia nella stipula di un Piano di soddisfazione dei creditori del dissesto ospedaliero;

rilevato che

  • la FOM conta ad oggi circa 22 dipendenti e che a fronte di circa 1 milione di euro di ricavi annuali deve fronteggiare circa 3 milioni di euro di costi;
  • alla FOM non viene destinato alcun tipo di contributi pubblici;
  • La FOM è ancora proprietaria degli stabili che ospitano i presidi sanitari di Lanzo e Valenza;

INTERROGA l’Assessore regionale competente per sapere

  • quali indirizzi intenda perseguire la Giunta nell’affrontare i contenziosi rimasti insoluti, relativi alle prestazioni sanitarie pregresse e agli affitti pregressi degli ospedali di Lanzo e Valenza.