Stabilizzazione dei precari della scuola

Ordine del giorno n. 175 per un piano di stabilizzazione dei precari della scuola. Primo firmatario: Andrea Appiano. Altri firmatari: Accossato, Allemano, Boeti, Caputo, Corgnati, Ferrentino, Gallo, Giaccone, Grimaldi, Ottria, Ravetti, Rossi, Rostagno, Valle

 Il Consiglio regionale del Piemonte, premesso che

  • il personale docente della scuola italiana vive una situazione di drammatico e perdurante precariato: sono infatti oltre centoquarantamila gli insegnanti con contratti a termine rinnovati più volte anche da molti anni. Ciò è stato causato dalle modalità di reclutamento vigenti nella scuola italiana, che hanno determinato la contemporanea costituzione di abilitati delle Graduatorie ad esaurimento (GAE, SISS e vincitori di concorso), abilitati in graduatoria di istituto di II fascia (diplomati magistrali; congelati SISS; PAS; TFA) e docenti in graduatoria di istituto III fascia, ossia non abilitati in possesso del titolo di studio valido per l’accesso all’insegnamento;
  • tali docenti, indipendentemente dalla loro collocazione nelle tre fasce di precariato, lavorano da molti anni a pari condizioni rispetto ai colleghi stabilizzati presenziando al collegio docenti, ai consigli di classe, essendo presenti nei consigli di istituto, nei progetti scolastici ed, in alcuni casi, come collaboratori o vicari del dirigente scolastico;

considerato che

  • il recente Piano del Governo “La buona scuola” intende dare una risposta a questo grave fenomeno. Nel Rapporto stilato dal Ministero dell’Istruzione e propedeutico all’attuazione del suddetto Piano permangono elementi poco chiari circa l’assorbimento di tutto il precariato della scuola e del precariato “storico”, in quanto non sono presi in considerazione i docenti abilitati nelle graduatorie di istituto di seconda fascia;
  • in particolare agli abilitati di seconda fascia viene proposto, dopo anni di insegnamento, di partecipare ad un concorso non tenendo in adeguata considerazione l’anzianità di servizio;

constatato che

  • il 26 novembre 2014 la Terza Sezione della Corte di Giustizia Europea si è pronunciata in via pregiudiziale sulla conformità della normativa italiana in materia di contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola stabilendo che l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato di cui alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio non ammette una normativa nazionale come quella italiana che, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali dirette all’assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, autorizzi il rinnovo di contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l’espletamento di dette procedure concorsuali ed escludendo il risarcimento del danno subito a causa di un siffatto rinnovo;
  • la normativa italiana attuale, infatti, a giudizio della Corte Europea non prevede criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo risponda ad un’esigenza reale, sia idoneo a conseguire l’obiettivo perseguito e sia necessario a tal fine. Essa non contempla neanche altre misure dirette a prevenire e a sanzionare il ricorso abusivo a siffatti contratti;

rilevato che il fenomeno del precariato è presente in modo massiccio anche nel mondo scolastico piemontese e, a seguito della citata Sentenza della Corte di Giustizia Europea, anche numerosi docenti residenti nella nostra Regione potranno chiedere il risarcimento dei danni al Ministero dell’istruzione per gli anni di precariato trascorsi;

ritenuto che

  • il precariato cronico sia una patologia che affligge ormai da troppo tempo il mondo scolastico sia regionale che nazionale e vada, pertanto, data una risposta urgente in grado stabilizzare il personale docente e ausiliario tecnico amministrativo (ATA) che abbia prestato servizio per un congruo periodo, che potrebbe quantificarsi in almeno 36 mesi;
  • il precariato storico non è rispettoso dei diritti dei lavoratori e può incidere negativamente sulla qualità dell’offerta formativa e sul corretto funzionamento della scuola, stanti i continui cambiamenti di insegnanti e assistenti scolastici;

IMPEGNA il Presidente e la Giunta regionale del Piemonte ad attivarsi con urgenza presso il Governo e il Ministro dell’istruzione, affinché sia previsto un piano di assunzioni che, in tempi e modi adeguati, assorba tutto il precariato del personale docente e ATA che abbia prestato servizio per un congruo periodo, che potrebbe quantificarsi in almeno 36 mesi, non limitandosi a considerare le sole graduatorie ad esaurimento, ma immettendo direttamente in ruolo, a titolo esemplificativo, anche i precari abilitati in graduatoria di seconda fascia.