Cave: sanzioni più severe per i cavatori che violano le normative

Le coltivazioni abusive di cave saranno sanzionate con una ammenda progressiva, legata alla quantità materiale estratto; lo stesso varrà per chi viola il procedimento autorizzativo per quanto riguarda le quantità. Per le altre violazioni la multa varierà da 3mila a 30mila euro. Questo è scritto nell’articolo 39 della legge 77 in materia di semplificazione approvato oggi dal Consiglio Regionale.

«Un risultato importante che ho inserito tra le priorità del mio mandato prendendo un impegno chiaro con i cittadini» dichiara Domenico Rossi che nelle scorse settimane aveva proposto una serie di emendamenti prima in Commissione e poi in aula, tra cui proprio quello sull’adeguamento delle sanzioni ferme ad una legge del 1978, fatti propri dalla Giunta e dal Consiglio e votati come parte integrante del testo definitivo della norma. «Con l’approvazione della legge 77 – prosegue il consigliere Democratico – oltre a semplificare molte procedure in Regione Piemonte, abbiamo sanato un vero e proprio vulnus normativo sull’apparato sanzionatorio che, inspiegabilmente, nessuno ha voluto colmare in precedenza». Un vuoto che negli anni ha favorito paradossi tipici proprio del mondo dell’attività estrattiva. «Basti pensare – spiega Rossi – che in passato alcuni cavatori hanno scavato oltre le soglie autorizzate anche per centinaia di migliaia di metri cubi per poi regolarizzare la posizione con una multa di circa mille euro generando così un notevole surplus di guadagni». Un vero e proprio business parallelo che verrà fortemente disincentivato dalle nuove sanzioni.

«Violare la legge fino a ieri costava poco più di mille euro per qualunque quantitativo di materiale scavato in eccesso: da oggi le cose cambiano, in particolare per i cavatori onesti che potranno lavorare in migliori condizioni e confrontarsi alla pari sul mercato». Una legge a favore del mondo delle attività estrattive, dunque, che anticipa lo spirito della proposta di legge regionale sulla coltivazione di cave e miniere che sarà presentata nei prossimi mesi. «La nuova legge – sottolinea Rossi – affronta nel suo insieme la complessità del comparto, intanto abbiamo messo mano ad un aspetto ritenuto fondamentale da Enti, amministrazioni e da tutti i soggetti delegati al controllo dei siti e dell’attività estrattiva».

Non solo attenzione alla legalità nel testo della nuova normativa, ma anche all’ambiente e al consumo del suolo. La Giunta ha infatti accolto anche l’emendamento a firma Domenico Rossi sulle cave di prestito legate alla realizzazione di opere pubbliche. «Si tratta di cave che non sono soggette alle pianificazioni provinciali e che con l’intervento legislativo odierno saranno autorizzate tenendo conto anche degli inerti già presenti nelle cave autorizzate sul territorio.» sottolinea il consigliere. «Un elemento di tutela ambientale – conclude Rossi – che si unisce all’ordine del giorno che impegna la Regione a dare un’indicazione chiara circa la necessità di sottoporre ogni permesso di escavazione a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale».