«Sono passati tre anni dall’istituzione dell’Azienda Zero, una scelta che come centrosinistra, nella discussione durata mesi, abbiamo contestato considerandola una duplicazione delle funzioni dell’assessorato. Un mio accesso agli atti ora fa emergere come siano attive per il funzionamento della nuova azienda ben 20 consulenze, oltre a una spesa di quasi 200.000 euro per il direttore: quindi siamo lontani dell’obbiettivo di non incrementare i costi.
L’aspetto più curioso è che il più delle volte queste consulenze hanno ad oggetto “collaborazione all’avvio delle attività di Azienda Zero”, nonostante dall’avvio siano trascorsi ben tre anni: verranno nuovamente rinnovate automaticamente a fine anno?
C’è troppa inefficienza tra continue consulenze, gruppi di lavoro e confusione di ruoli delle stesse persone che indossano più cappelli (come aziende sanitarie, azienda zero e assessorato).
Una confusione che la legge del 2021 prevedeva e voleva evitare: all’art. 1 stabiliva, infatti, che “al fine di favorire la piena armonizzazione ed integrazione delle attività nell’ambito del sistema sanitario regionale, entro un anno dall’istituzione dell’Azienda Zero, è approvato il nuovo Piano socio sanitario regionale”. Non è forse giunto il momento di dare seguito a quella previsione normativa?».