ALLA CITTÀ DELLA SALUTE DI TORINO 9 MEDIATRICI CULTURALI INDEBITAMENTE LICENZIATE CAUSA CAMBIO APPALTO

All’AOU Città della Salute di Torino, che ha come bacino di utenza il territorio con la maggior presenza di stranieri in Piemonte, nove mediatrici culturali, con esperienza ventennale, sono state licenziate, nonostante il blocco dei licenziamenti e la clausola sociale del capitolato di gara che non è stato rispettato. Si è aperto un contenzioso legale avviato dal sindacato Fisascat CISL, anche perché nella documentazione presentata dall’impresa aggiudicataria, la cooperativa Eurostreet di Biella, si sono riscontrati numerosi vizi formali. Siamo in presenza di una gara che fa acqua da tutte le parti, in cui per l’ennesima volta sono i lavoratori a pagare sulla propria pelle un cambio appalto nelle aziende pubbliche del Piemonte. Con in più l’aggravante della pandemia che avrebbe dovuto alzare il livello di attenzione e vigilanza, invece di ridurla». Lo afferma la consigliera regionale del Pd Monica CANALIS, in occasione della discussione in Consiglio regionale del Question Time relativo al licenziamento delle mediatrici culturali della Città della Salute di Torino. «Già nel mese di aprile di un anno fa avevo sollevato il problema relativo alle mediatrici e ai mediatori culturali che lavorano nella sanità regionale. Le altre Asl hanno mantenuto il servizio della mediazione culturale, considerandolo parte integrante e strutturale del servizio sanitario, non equiparabile al mero interpretariato. Perché invece l’Azienda Ospedaliera Città della Salute di Torino, ha deciso di colpire questo senza neppure vigilare sulla continuità occupazionale? L’assessore regionale Luigi Icardi nella sua risposta ha garantito che verificherà la vicenda, da parte mia monitorerò attentamente che questo accada».