Coronavirus e bilancio del Piemonte

Documento del Gruppo Consiliare del Partito Democratico su DEFR- Legge di stabilità – Bilancio di previsione.

Premessa.

La redazione dei documenti di bilancio 2020 (Defr, legge di stabilità e bilancio di previsione), nonché gli approfondimenti in commissione, ivi comprese le audizioni degli assessori, si sono svolte in larga parte prima che si manifestasse in tutta la sua portata l’emergenza, ormai definita dall’OMS pandemia, del Covid-19.

Come è noto a tutti il coronavirus sta colpendo pesantemente il nostro Paese ed il nostro Piemonte, con conseguenze sanitarie di rilevante portata. La fine dell’epidemia è’ di la da venire e le prossime settimane, verosimilmente, saranno le più impegnative. E’ del tutto evidente che l’emergenza, che ha sostanzialmente paralizzato il paese, ha ed avrà conseguenze molto pesanti sul sistema economico e produttivo, minandone alle fondamenta la tenuta, nonché sulle condizioni di persone e famiglie già provate da oltre un decennio di crisi economica post 2008. Il tutto in un quadro generale già difficile, caratterizzato da tempo da una crescita insufficiente, da copiose crisi aziendali e da preoccupanti dati occupazionali.

Di questo inedito quadro, allora, non si può non tenere conto nel merito dei documenti di bilancio che verosimilmente il Consiglio Regionale approverà il prossimo 24 marzo. Questo lo diciamo ormai da tre settimane: non si puo’ approvare il bilancio di previsione come se nulla fosse accaduto. Lo abbiamo ripetuto in Prima Commissione Consiliare, sentendoci rispondere dall’Assessore competente che nel bilancio c’è un milione di euro per l’emergenza e che i restanti interventi a favore del sistema economico produttivo del Piemonte li avremmo trovati nel c.d. “Piano competitività” che la Giunta avrebbe dovuto presentare il 13 marzo (appuntamento rinviato per le note ragioni).

Sul punto due rilievi: da un lato è’ noto a tutti che i fondi che verranno attivati con il Piano avranno tempi di concreta applicazione non brevi e comunque non tempestivi rispetto alla crisi in atto. Dall’altro, evidenziamo come la Regione non abbia due bilanci (quello vero ed il piano competitività) ma uno soltanto, la cui approvazione compete al Consiglio. Per inciso, in merito al Piano competitività riteniamo necessario discuterlo formalmente in Commissione e Consiglio e provare a riformulare le misure alla luce del nuovo scenario economico che si sta definendo, entrando nel dettaglio di tempi e destinazione dei fondi.

E’ allora indispensabile che le prime urgenti misure vengano assunte subito, già sapendo che nei prossimi mesi occorrerà mettere in campo uno sforzo gigantesco anche come Regione per risollevare un sistema che sarà a dir poco stremato. Insomma occorre porre in essere una “terapia intensiva” per la quale servono interventi mirati, efficaci ed anche molto onerosi.

Nel merito.

Proprio per questo lo scorso martedì 3 marzo abbiamo depositato alcuni emendamenti per rimodulare il bilancio alla luce dell’emergenza coronavirus, contemplando alcune misure iniziali.

La prima riguarda le tasse con particolare riferimento all’IRAP. In un momento in cui il governo fa lo sforzo di rinviare molte scadenze fiscali per andare incontro alle imprese in difficoltà riteniamo indispensabile operare con la leva fiscale IRAP. Nel bilancio attualmente sono previsti 15 milioni di euro destinati in parte all’esenzione del bollo per la sostituzione delle auto più vetuste ed in parte per esentare dall’IRAP le imprese per le nuove assunzioni. Proponiamo di destinare l’intera somma alla riduzione dell’IRAP 2020 (rinviando al 2021 la misura sul bollo) per andare incontro alle imprese piemontesi, soprassedendo rispetto alla misura relativa alle nuove assunzioni e alle nuove imprese e concentrando l’intervento sulle aziende, non in base alla tipologia di attività (commercio, turismo, etc.. ) ma in base alla dimensione ( in particolare proponiamo l’intervento sulle micro e piccole imprese ).

La seconda concerne l’appostamento di una somma significativa di 15 milioni di euro per sostenere un grande “Piano di rilancio del Made in Piedmont” in chiave turistica (comparto che risulterà tra i più colpiti dalla crisi) rinviando la misura sulla legge 18 all’Assestamento di bilancio e dopo il via libera di Bruxelles per l’utilizzo del FSE per le borse di studio; operazione, questa, che libererà 20 milioni di euro sul bilancio.

Una terza concerne il ripristino dei 5 milioni di euro sugli extra-Lea tolti dal bilancio a sostegno dell’assistenza domiciliare. Misura questa che tocca le fasce più fragili.

Siamo anche disponibili a sostenere interventi a beneficio delle famiglie che in questi giorni tra l’altro sono chiamate a far fronte ad oneri derivanti dalla lunga permanenza a casa dei figli in età scolare.

Per ultimo ma non con meno importanza il tema della liquidità delle imprese che si sono trovate a dover chiudere improvvisamente e alla quale sarà importante offrire la possibilità della moratoria dei mutui ma anche la possibilità di accesso a idonei strumenti bancari. In questo senso andrebbe orientato il fondo di garanzia regionale, ripristinando altresì quello sulla cultura. A ciò si aggiunga lo sforzo di anticipare il più possibile i pagamenti del 2019 su tutte le misure.

Naturalmente occorre in questi giorni raccordare ogni misura con quelle poste in essere dal Governo nazionale che come è noto ha fino ad ora previsto uno stanziamento di 25 miliardi di euro. Dall’ insieme degli interventi (compresi quelli che molti Comuni stanno facendo di sospensione della tassazione locale) emerge con evidenza che il tema fiscale in questo primo periodo sia fondamentale e ciò rende quanto mai importante e significativo la misura sull’IRAP sopradescritta. Sarebbe quanto meno incomprensibile che Stato ed Enti locali si muovano in questa direzione e la Regione no.

Nel metodo.

Con la responsabilità di chi è’ consapevole dello straordinario momento che stiamo attraversando, come Gruppo PD abbiamo garantito la disponibilità, che ribadiamo, ad una celere approvazione dei documenti di bilancio. Il Piemonte, specie in questa delicata fase, ha bisogno di uscire al più presto dall’esercizio provvisorio. Faremo la nostra parte, senza però rinunciare a fare politica nell’interesse esclusivo dei piemontesi. Senza rinunciare a dare il nostro contributo in una congiuntura che a nostro avviso ha bisogno di tutte le forze politiche in campo , ciascuna nel proprio ruolo. Senza rinunciare alle nostre battaglie che nello specifico riguardano i temi enunciati sopra.

Chiediamo, pertanto, al Presidente Cirio, alla Giunta ed alla maggioranza consiliare di fare uno sforzo: considerate questo bilancio non una “vostra bandiera” ma l’inizio di un percorso difficile e lungo in cui ci sarà bisogno del contributo di tutti, opposizioni comprese, per uscirne nel miglior modo possibile. Ce lo chiede il senso di responsabilità. Ce lo chiedono i piemontesi. Altrimenti, lo diciamo da subito, il 24 marzo il Consiglio regionale approverà il bilancio, ma un minuto dopo riprenderemo con forza la nostra battaglia politica sui temi che abbiamo indicato.

Ci illumini il pensiero di Don Milani: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme e’ la politica. Sortirne da soli e’ avarizia “(Lettere a una professoressa).

Gruppo Consiliare del Partito Democratico.