Realizzazione di asili aziendali quale segno concreto del sostegno alle politiche di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro

Il Consiglio regionale del Piemonte, premesso che

  • un’attività lavorativa adeguatamente remunerata, ragionevolmente sicura e corrispondente alle competenze acquisite nel percorso formativo costituisce un’aspirazione universale che, se realizzata, contribuisce in modo decisivo al benessere delle persone. D’altro canto se la mancanza di una “buona occupazione” ha un impatto negativo sul livello di benessere, un impatto altrettanto negativo hanno impegni lavorativi che impediscano di conciliare adeguatamente i tempi di lavoro e di vita familiare e sociale;
  • in base alle rilevazioni Istat sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, le difficoltà di conciliazione si manifestano con maggiore intensità soprattutto in presenza di figli piccoli, come testimonia la recente crescita del divario tra il tasso di occupazione delle madri di bambini in età prescolare e quello delle donne senza figli, nel Mezzogiorno e per le donne straniere (ogni 100 lavoratrici occupate senza figli, le madri occupate con figli piccoli sono solamente 75). Su tutto il territorio nazionale, resta inoltre più elevata la mancata partecipazione al mercato del lavoro per le madri con figli in età inferiore ai tre anni come conseguenza anche della minore disponibilità di asili nido rispetto alle scuole dell’infanzia;

considerato che

  • a livello nazionale le politiche finalizzate a conciliare in modo più efficace i tempi di vita e di lavoro negli ultimi anni sono state concretizzate a partire dall’Intesa tra Governo e Regioni e Province autonome del 25 ottobre 2012 che tra i propri indirizzi operativi indica il miglioramento dei servizi a favore della conciliazione;
  • da ultimo il decreto legislativo 15 giugno 2015 , n. 80, emanato in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183 (c.d. “Jobs act”), prevede misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro volte a tutelare la maternità delle lavoratrici e a favorire le opportunità di conciliazione tra vita e occupazione per la generalità dei lavoratori;
  • la Regione Piemonte pone la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata tra le proprie finalità istituzionali fin dalla legge regionale 18 marzo 2009, n. 8 (Integrazione delle politiche di pari opportunità di genere nella Regione Piemonte e disposizioni per l’istituzione dei bilanci di genere) che, all’articolo 2 comma 1 individua quale obiettivo “favorire l’equilibrio tra attività lavorativa e vita privata e familiare per donne e uomini attraverso politiche di conciliazione tra lavoro e vita privata e familiare e strumenti che incoraggino la condivisione delle responsabilità familiari”;
  • sulla base della citata l.r. n. 8/2009, con la D.G.R. n. 28-1681 del 7 marzo 2011 è stata individuata, tra gli strumenti di realizzazione delle politiche di conciliazione, la “creazione di servizi di conciliazione finalizzati a compensare la carenza degli stessi nelle diverse realtà territoriali del Piemonte attraverso la realizzazione di nidi o micro-nidi nei luoghi di lavoro (…)”;

precisato che

  • i nidi aziendali rientrano a pieno titolo nel sistema dei servizi per la prima infanzia consentendo di conciliare le esigenze delle mamme e dei papà con il buon andamento e la continuità dell’attività lavorativa e permettendo inoltre alle madri lavoratrici di anticipare il rientro sul posto di lavoro dopo il periodo di astensione obbligatoria previsto dalle norme vigenti;
  • il nido aziendale, inoltre, permette di ridurre i tempi di trasferimento casa-scuola-lavoro venendo pertanto incontro ai ritmi lavorativi del dipendente. La presenza di un nido aziendale rende maggiormente compatibile il lavoro con gli impegni legati all’essere genitore e all’educazione dei figli, soprattutto nella fascia di età dai tre mesi ai tre anni per la quale si registrano il maggior scarto tra la domanda e l’offerta di servizi all’infanzia (l’indicatore di copertura per il Piemonte è inferiore al 24 per cento), nonchè gli elevati costi che la famiglia deve sostenere;

    rilevato che

  • i vantaggi non solo sociali, ma anche economici derivanti dalla creazione di nidi aziendali sono alla base della crescita, nell’ultimo decennio, sul territorio regionale di questo tipo di realtà: nel solo capoluogo di regione dal 2004 sono stati aperti il nido dell’istituto bancario Unicredit, del Consorzio per il Sistema informativo (CSI), dell’Agenzia delle Entrate, del Comando militare Nord, del Politecnico, dell’Agenzia territoriale per la casa (ATC), della Telecom, di Fiat e di Intesa Sanpaolo (con sede nel nuovo grattacielo uffici);
  • tutte queste realtà hanno l’indubbio vantaggio per i dipendenti di costituire uno strumento concreto di conciliazione vita-lavoro perché sono calibrate sugli orari dei lavoratori e consentono ai genitori di avere i propri figli piccoli “quasi con sé”. Ciò favorisce anche un clima lavorativo più sereno e consente di ridurre il ricorso a permessi da parte dei dipendenti e a eventuali contratti di lavoro a tempo determinato da parte delle aziende;

sottolineato che

  • la stessa Regione Piemonte ha, nell’ultimo decennio, avviato iter finalizzati alla creazione di asili nido per i figli dei propri dipendenti: dapprima il Consiglio regionale, nel quinquennio 2000-2005, aveva realizzato uno Studio di fattibilità per la creazione di un asilo nido aziendale, mentre la Giunta regionale in tempi più recenti aveva previsto la collocazione di un nido all’interno della nuova sede Unica in realizzazione nell’area ex Fiat Avio;
  • in particolare lo Studio riferito al Consiglio regionale aveva evidenziato i numerosi vantaggi derivanti dalla creazione di un nido aziendale sia in termini di immagine interna e esterna dell’Ente, sia quanto a economicità in termini di maggior presenza dei dipendenti sul posto di lavoro e continuità dell’azione amministrativa. Lo Studio in oggetto aveva peraltro rilevato l’opportunità sia di verificare possibili collaborazioni con gli enti locali e le realtà aziendali presenti sul territorio che di individuare le modalità di gestione più favorevoli per l’Ente;
  • risulta, in base a prime stime effettuate all’interno del Consiglio regionale, che sarebbero circa 12 i figli di dipendenti, appartenenti alla fascia d’età zero-tre anni, possibili fruitori di tale servizio, cui potrebbero sommarsi i figli dei dipendenti dei Gruppi consiliari ed eventualmente i figli dei dipendenti della Giunta regionale;

ritenuto che

  • per le motivazioni espresse la realizzazione di un asilo nido rappresenti, sia per un’azienda che per le Istituzioni, l’espressione di apertura alle necessità del contesto sociale in cui opera e, più direttamente, una forma di attenzione per le esigenze dei propri dipendenti e dei loro bambini, oltre a rappresentare l’occasione per promuovere un miglioramento del clima aziendale e dell’immagine stessa dell’Ente;

IMPEGNA la Giunta regionale del Piemonte

  • a individuare gli strumenti amministrativi più adatti a promuovere la realizzazione di nuovi asili nido aziendali presso le realtà aziendali e gli enti locali della regione;
  • sulla base del primo Studio di fattibilità già realizzato e citato in premessa, ad avviare- quale segno concreto di sostegno alle politiche di conciliazione vita-lavoro – l’iter finalizzato alla creazione di un asilo nido aziendale a disposizione dei dipendenti del Consiglio e della Giunta regionali, oltre che delle realtà economiche e aziendali del territorio.