Richiesta dell’attivazione della procedura prevista dall’art. 9bis della L.R. 56/77 da parte del Comune di Sezzadio

Premesso che 

– durante l’evento alluvionale del 25 novembre 2016, che ha interessato in maniera pesante anche il basso Piemonte, nel Comune di Sezzadio, si è verificata l’esondazione del fiume Bormida ed è stata allagata tutta la zona golenale tra l’abitato di Sezzadio e il Canale Carlo Alberto;

– tale evento ha riattivato un vecchio alveo abbandonato (cd. Bormida morta di Sezzadio), ha lambito i fabbricati industriali lì presenti creando notevoli dissesti di tipo idrogeologico ed è arrivato a superare la massicciata stradale della S.P. 186;

– in data 28 novembre 2016 il Comune di Sezzadio ha richiesto la procedura di attivazione della procedura prevista dall’art. 9bis della LR 56/77 e s.m.i. “dissesti e calamità naturali” in seguito all’evento alluvionale citati;

– con tale procedura, il Comune di Sezzadio intende allargare nella porzione di territorio comunale la fascia fluviale A e, conseguentemente ridefinire la classificazione di rischio idrogeologico a seconda della presenza di edifici pre-esistenti o meno, con la necessaria rivisitazione totale della pianificazione territoriale ed urbanistica della porzione del territorio comunale in oggetto;

Appreso che

– in data 30 dicembre 2016 la Riccoboni s.p.a. tramite una sua nota inviata, tra l’altro, agli uffici della alla Regione Piemonte – Settore Copianificazione Urbanistica Area Sud-Est e Direzione Ambiente Tutela del Territorio – fa sapere che ritiene sussistenti i presupposti per l’emanazione, da parte della Regione Piemonte, del provvedimento di urgenza ex art. 9-bis della l.r. 56/77 richiesto dal Comune di Sezzadio;

– la Società Riccoboni s.p.a. nella stessa nota evidenzia che l’attivazione del suddetto procedimento ex art. 9–bis della l.r. 56/77 ha determinato un arresto nell’iter di approvazione del progetto definitivo della tangenziale attualmente in corso in Conferenza dei servizi presso la Provincia di Alessandria;

tale arresto procedimentale è suscettibile – secondo l’azienda – di provocare alla Riccoboni ingenti danni, dei quali la stessa Riccoboni si riserva sin d’ora di chiedere il risarcimento ai responsabili nelle competenti sedi;

Considerato che

– la procedura di attivazione della procedura prevista dall’art. 9bis della LR 56/77 e s.m.i. “dissesti e calamità naturali” è stata inviata il 10 gennaio 2017 alla Presidenza della Giunta Regionale e agli uffici competenti, Assessorato all’Ambiente, Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, Sviluppo della montagna, Foreste, Parchi, Protezione Civile e all’Assessorato ai Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo;

– in riscontro a tale richiesta, gli Assessorati sopra citati hanno comunicato che i settori regionali interessati (settore tecnico regionale di Alessandria e Asti e settore copianificazione urbanistica area sud-est) hanno formulato in proposito alcune valutazioni che sono state condivise nella seduta del 23 gennaio scorso;

– le valutazioni in oggetto, seguite ad un incontro tecnico nella sede della direzione Ambiente Governo e Tutela del Territorio alla presenza anche di tecnici ed amministratori del Comune di Sezzadio, sostengono che – in attesa della pubblicazione del rapporto definitivo di Arpa Piemonte – si possa sostenere che l’evento alluvionale in questione ad opera del fiume Bormida non sia stato particolarmente eccezionale;

– alla luce delle valutazioni dei settori summenzionati, essi ritengono che non sia sufficientemente fondata la richiesta dell’amministrazione comunale di Sezzadio di applicazione dell’art. 9bis della L.R. n. 56/77, che nulla o poco potrebbe aggiungere sotto il profilo della pianificazione e di tutela delle aree interessate;

Considerato, peraltro, che

– nella stessa relazione, i settori regionali indicano però che il tempo di ritorno di un evento così significativo è stimato inferiore ai 50 anni;

– gli uffici tecnici regionali indicano che la pericolosità di parte della zona oggetto dell’evento alluvionale non è conosciuta in quanto inserita attualmente nella fascia C delle delimitazioni delle Fasce Pluviali del PAI;

– le conclusioni del contributo tecnico summenzionato indicano che l’evento alluvionale ha avuto dinamiche impreviste e che a questo proposito i progetti in corso e futuri tengano conto di questo ulteriore quadro di criticità garantendo opportune attenzioni e cautele a tutela dei manufatti esistenti ed in progetto;

INTERROGA l’Assessore competente per sapere

–  se non si ritiene che – soprattutto alla luce delle osservazioni critiche degli uffici tecnici regionali in merito alla possibile ripetitività dell’evento alluvionale della medesima portata del 25 novembre scorso – la richiesta del comune di Sezzadio non fosse meritevole di maggior considerazione e ulteriori approfondimenti da parte della Giunta regionale.