Bando per progetti di assistenza a favore delle vittime di tratta

Premesso che

  • nel corso degli ultimi quindici anni, la lotta contro il fenomeno della tratta di esseri umani è stata riconosciuta come una delle questioni più complesse del ventunesimo secolo. Molto si è fatto anche nel nostro Paese per assicurare la tutela delle vittime e per il perseguimento delle organizzazioni criminali che traggono profitto da una delle più gravi violazioni dei diritti fondamentali dell’individuo;
  • la Regione Piemonte è impegnata da anni nel contrasto al traffico di esseri umani e nel sostegno alle vittime, a tal fine, tra le altre azioni, ha promosso e coordinato dal 2008 progetti regionali finalizzati ad armonizzare le azioni realizzate, in tale ambito, sul proprio territorio dai numerosi soggetti istituzionali e del privato sociale, denominati “Piemonte in rete contro la tratta” a valere sui bandi del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri;

Premesso, altresì, che

  • in data 26 febbraio 2016, il Consiglio dei Ministri ha adottato il “Piano Nazionale di Azione contro la tratta e il grave sfruttamento 2016-2018”al fine di definire strategie di intervento pluriennali per la prevenzione e il contrasto al fenomeno della tratta, nonché azioni volte all’emersione e all’integrazione sociale delle vittime;
  • con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 16 maggio 2016, di concerto con i Ministri dell’interno, del lavoro e delle politiche sociali e della salute, è stato poi definito il Programma unico di emersione, assistenza e di integrazione sociale e le relative modalità di attuazione e finanziamento. Si tratta di un Programma da realizzarsi mediante progetti a livello territoriale finalizzati ad assicurare, in via transitoria, ai soggetti destinatari adeguate condizioni di alloggio, vitto e assistenza sanitaria e, successivamente, la prosecuzione dell’assistenza e l’integrazione sociale;
  • sulla base del succitato decreto è stato, quindi, adottato a livello nazionale un nuovo bando per l’individuazione dei progetti finanziabili attuati a livello territoriale (Bando n. 1/2016 del Dipartimento per le pari opportunità, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 134 del 10 giugno 2016)
  • l’articolo 4 del suddetto Bando ha individuato quali “Soggetti proponenti e attuatori” le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, i Comuni, le Città Metropolitane, le Comunità e Unioni di Comunità montane, le Unioni di Comuni e loro consorzi, nonché i soggetti privati convenzionati iscritti nel registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati;
  • con la DGR n. 11-3495 del 20 giugno 2016, la Giunta regionale ha ritenuto opportuno partecipare al Bando n. 1/2016 per progetti di assistenza a favore delle vittime di tratta presentando, in qualità di soggetto proponente, una proposta progettuale denominata “Piemonte in rete contro la tratta 2016” al fine di garantire continuità all’esperienza avviata nel 2008, nonché “il coinvolgimento e la cooperazione tra il livello istituzionale e il privato sociale, la cui valorizzazione è elemento fondamentale nella costruzione e nell’attuazione della progettualità”;

Preso atto che

  • nel Decreto del Dipartimento per le Pari Opportunità del 4 agosto scorso, con il quale sono stati approvati i verbali e la graduatoria finale delle proposte progettuali ammesse al finanziamento, non figura la Regione Piemonte;

Appreso che

  • la causa di tale esclusione sarebbe dovuta ad inadempienze o ad un errore materiale nella compilazione dei moduli per la partecipazione al bando addebitabili al personale regionale incaricato;
  • la notizia ha messo in allarme le associazioni di accoglienza che operano da anni in maniera virtuosa sul territorio regionale per realizzare programmi di protezione sociale a favore delle vittime della tratta e di grave sfruttamento;

Ritenuto che

  • quanto accaduto sia molto grave e preoccupante poiché mette seriamente a rischio le risorse sia per l’assistenza alla vittime della tratta, sia per la lotta alle mafie, interrompendo e, comunque, danneggiando un lavoro di oltre quindici anni;

Rilevato, infatti, che

  • tutti i progetti presentati dalle associazioni e dagli enti locali operanti in Piemonte sono stati finanziati ininterrottamente dal Dipartimento per le pari opportunità a decorrere dal 1999-2000;
  • sono migliaia le vittime di tratta o di grave sfruttamento che in questi anni sono state contattate, una parte di queste ha potuto partecipare ai programmi di assistenza e integrazione sociale, sottraendosi alla violenza e ai condizionamenti delle organizzazioni criminali;

INTERROGA

l’Assessore regionale competente per sapere

  • come intenda attivarsi affinché sia garantita la continuità di assistenza e sostegno alle vittime di tratta e dei progetti della rete “Piemonte in rete contro la tratta”.